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“Sul Centro Turistico 3 problemi che Biondi deve affrontare”

Il consigliere comunale Romano: "La smetta di scappare. Buttarla nella cagnara politica denota una mancanza di scrupoli che mette brividi".

“Sul Centro Turistico sono almeno tre i problemi che Biondi avrebbe il dovere di affrontare in qualità di primo cittadino; preferisce invece scappare facendosi difendere dal suo gruppo politico e da una assessora, quella al turismo, al posto di quella delegata alla mobilità e controllo analogo delle partecipate che neanche spiega perché il CTGS non abbia ancora approvato il bilancio 2022 e già presenta una perdita di esercizio di 300 mila euro”. Lo afferma in una nota stampa, Paolo Romano, consigliere comunale di L’Aquila Nuova.

“Il sindaco della città dovrebbe parlarci in primis della sicurezza, qualora sia convinto che ve ne sia, di riaprire un impianto prima di “progettare realizzare e istallare un sistema di monitoraggio micrometrico delle fune portanti, il cui sistema deve essere approvato dall’agenzia”, come dettagliato nelle prescrizioni inderogabili Ansfisa. Il sindaco della città dovrebbe parlarci poi della programmazione sulla sostituzione delle funi, con linee di finanziamento certe e tempistiche puntuali: il cronoprogramma dovrebbe già essere pronto da mesi, pena le ripercussioni gravissime sull’economia del comprensorio anche per la prossima stagione invernale e una certificazione di inadeguatezza politica e amministrativa già peraltro dimostrata su diverse opere pubbliche strategiche”, aggiunge.

“Il sindaco dovrebbe spiegare alla città, agli operatori economici, ai lavoratori del C.T.G.S. il perché non sono intervenuti per tempo essendo il problema loro noto già dall’estate scorsa”.

E conclude: “Buttarla nella cagnara politica denota una mancanza di scrupoli che mette brividi. Ho letto in queste ore diverse dichiarazioni di colleghi di maggioranza e non solo che lanciano accuse più o meno velate su alcuni che sarebbero contenti del disastro del Centro Turistico. Li sfido a fare nomi e cognomi dicendo loro, chiaro e forte, basta alla politica dei calunniatori di professione che per coprire magagne o tentare distinguo compulsivi finiscono per colpire una città intera. Non seguano qui la strategia di Meloni che a fronte di risultati deludenti la mette in capo a poteri oscuri e detrattori vari. Alla famiglia che deve portare i propri figli a scuola sci non importa nulla delle vostre chiacchiere da bar. I cittadini chiedono la certezza della sicurezza nei servizi: è giunta l’ora delle assunzioni di responsabilità, altrimenti con decorosa dignità quella delle dimissioni”.

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