Si è svolto il 21 luglio, nella Prefettura dell’Aquila, il tentativo obbligatorio di conciliazione a seguito della proclamazione dello stato di agitazione del personale della polizia Locale del Comune di Sulmona.
In una nota diffusa dai sindacati FP, CGIL, CISL, UILFPL, CSARAL, si legge che, “lo stato di agitazione è stato indetto dalle scriventi per le seguenti motivazioni:
1) Inosservanza dell’obbligo di fornire uniformi.
Infatti, gli addetti di Polizia Locale sono costretti ad utilizzare uniformi logore oppure abiti civili. E’ stata sottolineata l’urgente necessità di acquistare uniformi a tutto il personale di P.M. in linea con la L.R. e la normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. A tal proposito va ricordato che, ai sensi dell’art. 43 del CdS e dell’art. 183 del Regolamento di esecuzione e attuazione del CdS, i capi di vestiario o dell’uniforme della Polizia Locale devono essere confezionati con banda rifrangente di colore bianco o grigio argento a luce riflessa bianca.
2) Insicurezza sui luoghi di lavoro, mancato aggiornamento del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) e locali non in sicurezza.
In merito a ciò le scriventi hanno fatto rilevare che i servizi esterni non vengono svolti in coppia in dispregio della vigente normativa che prevede, all’art. 6 c.3 del DGR n.85/2019, che i servizi di polizia giudiziaria, di polizia stradale e di pubblica sicurezza sono svolti da pattuglie composte non meno di due unità. Inoltre, la Suprema Corte di Cassazione (Cass. Pen., sez. IV, sentenza n. 10243 del 16.3.2005) ha affermato che prevalendo, ovviamente, la salute dei dipendenti sull’interesse pubblico all’espletamento delle attività il Resp.le quando mancano gli adeguati strumenti di protezione deve vietarne l’esecuzione. La violazione delle predette norme è penalmente sanzionata.
3) Disorganizzazione del lavoro.
I turni di lavoro (e conseguentemente di riposo festivo infra e settimanale/domenicale) non vengono programmati mensilmente come previsto dal CCNL Funzioni Locali. Le Ferie richieste non vengono autorizzate tempestivamente non consentendo ai lavoratori di poter conciliare i tempi di vita e quelli di lavoro.
4) Mancato pagamento nei termini previsti dal CCDI del salario accessorio 2019 e 2020.
Relativamente al 2019 indennità di servizio esterno e indennità di funzione, riguardo al 2020 indennità di turno, indennità servizio esterno, indennità di funzione e indennità di reperibilità. Dette indennità ancora non vengono retribuite nonostante, dal 2019, l’attività è stata svolta.
Al predetto incontro, oltre alle scriventi OO.SS. ed al Capo di Gabinetto, hanno partecipato in rappresentanza del Comune di Sulmona il Sindaco, dott.sa Anna Maria Casini ed il Responsabile della Polizia Locale. Quest’ultimi in risposta alle rivendicazioni sindacali hanno replicato in maniera perlopiù generica, rinviando a non meglio precisati tempi tecnici la “risoluzione” delle diverse problematiche, e, più in particolare, è stato rimandato a dopo l’approvazione del Bilancio l’avvio delle procedure per l’acquisto delle uniformi; per quanto concerne la sicurezza dei luoghi di lavoro è stato semplicemente annunciata la predisposizione di un aggiornamento del DVR (a tal proposito ricordiamo che l’aggiornamento, anche a causa dell’emergenza sanitaria COVID 19 doveva già essere stato attuato da tempo!) ed una disponibilità, ove possibile, a svolgere il servizio di pattuglia, e, previa autorizzazione del Sindaco, a predisporre turni di servizio per 15 giorni consecutivi.
Per quanto concerne inoltre, il mancato pagamento del salario accessorio, l’amministrazione Comunale ha rappresentato che, essendo in via di definizione la costituzione del Fondo risorse decentrate, la stessa si impegnerà a sollecitare la convocazione della delegazione trattante entro il prossimo ferragosto, per poi rimandare (anche in questo caso) a tempi non precisati il pagamento delle spettanze.
Ciò premesso, ed essendo assolutamente insufficienti, generiche ed impalpabili le risposte (o non risposte) fornite dal Sindaco di Sulmona, dott.sa Anna Maria Casini, rispetto alle rivendicazioni oggetto del tentativo di conciliazione, le scriventi OO.SS. nel ritenersi insoddisfatte hanno concluso la riunione con esito negativo ed hanno confermato lo stato di agitazione del personale.
Pertanto, nel rispetto delle norme che regolamentano dette procedure nei servizi pubblici essenziali, le scriventi continueranno ad attuare ogni forma di lotta e protesta a tutela dei diritti di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori”.