“Il sistema sanitario abruzzese è al collasso. Altro che rassicurazioni. Il disavanzo del Servizio Sanitario Regionale ha ormai superato i 100 milioni di euro, con una stima aggiornata a marzo 2025 che sfiora i 120 milioni. Ma il dato più inquietante arriva direttamente dal Tavolo interministeriale, che ha certificato la mancanza di intere partite contabili nei bilanci delle ASL. Il risultato? Un buco che supera i 200 milioni di euro, frutto di una gestione opaca, non conforme e pericolosamente inaffidabile”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Francesco Taglieri e Erika Alessandrini, e sottolineano: “Oggi è l’ultimo giorno utile per caricare nel Nuovo Sistema Informativo Sanitario i dati contabili definitivi. Si tratta della piattaforma nazionale del Ministero della Salute usata per raccogliere, elaborare e monitorare i dati del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), compresi quelli contabili, organizzativi e prestazionali delle Regioni e delle ASL. È su NSIS che le Regioni caricano i dati ufficiali di bilancio, le prestazioni erogate, e gli indicatori LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). Eppure, anche questa volta, la Regione Abruzzo tenta di ritoccare e sottostimare i numeri, come già avvenuto nell’ultimo monitoraggio nazionale. Il Conto Economico del IV trimestre 2024 parlava già di un disavanzo da 81 milioni di euro, coperto con partite straordinarie. Oggi quella toppa non basta più, e la voragine si allarga. Nel frattempo – continuano i Consiglieri M5S – il sistema sanitario affonda. La carenza di personale ospedaliero è drammatica: Ci sono circa 60mila abruzzesi senza medico di base, oltre 600 medici mancanti, di cui più di 200 solo nell’emergenza-urgenza, e oltre 1800 infermieri in meno secondo le stime FNOPI. I pronto soccorso sono in perenne congestione, i turni sono massacranti, le dimissioni si susseguono. E mentre gli ospedali periferici vengono svuotati e trasformati in gusci vuoti, gli ospedali hub (L’Aquila, Pescara, Teramo, Chieti) collassano sotto il peso di una domanda che non riescono più a sostenere. La situazione è insostenibile anche per i cittadini, che si trovano abbandonati a sé stessi. Le liste d’attesa per esami e visite specialistiche sono chiuse o dilatate fino a 18 mesi. Le agende elettroniche sono bloccate. Non è più possibile prenotare nemmeno una TAC. È la negazione concreta del diritto alla cura. In questo deserto sanitario, sempre più abruzzesi scelgono di curarsi fuori regione. La mobilità passiva costa alla Regione ben 106 milioni di euro di saldo negativo. Paghiamo per farci curare altrove, mentre i nostri ospedali vengono desertificati. E tutto questo mentre la prevenzione è ferma al palo: nessuno screening oncologico attivo, piani di prevenzione vecchi di oltre un decennio e nessuna azione concreta sul territorio. La medicina territoriale, tanto sbandierata nei comunicati e nel PNRR, non è mai decollata. E come risponde la giunta Marsilio a questo disastro? Con l’unica ricetta che conosce: l’aumento delle tasse. Il 3 aprile è passato in Consiglio regionale l’aumento dell’addizionale IRPEF, un colpo durissimo per famiglie, lavoratori e pensionati. La sanità crolla e il centrodestra fa pagare il conto ai cittadini, invece di assumersi le proprie responsabilità. Il rischio ora è concreto: l’intervento dello Stato e il commissariamento della sanità regionale, con ulteriori rincari automatici delle aliquote fiscali. Un’onta che l’Abruzzo non merita, ma che sarà inevitabile se non si cambia immediatamente rotta”.” Il Movimento 5 Stelle Abruzzo dice basta. Basta bugie, basta manovre contabili, basta propaganda. Serve verità, responsabilità e un piano straordinario per salvare la sanità pubblica in Abruzzo. Chiediamo le dimissioni immediate dell’assessore alla Sanità Verì e dell’intera Giunta Marsilio per manifesta incapacità, unici responsabili politici di un disastro epocale. Non sono riusciti a bloccare l’Irpef, non riescono ad assumere medici e infermieri, perché la medicina territoriale è bloccata. Hanno fallito su tutta la linea. L’Abruzzo ha bisogno di una nuova visione, di una sanità pubblica che metta al centro il cittadino e non dei bilanci opachi. Noi ci siamo. E non ci fermeremo”, concludono Taglieri e Alessandrini.
Comunicato stampa