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Taglio Sirente-Velino, interrogazione in Parlamento

Interrogazione depositata in Parlamento, deputata Terzoni (M5S): "Governo impugni la norma davanti alla Corte Costituzionale"

“Stamattina ho depositato un’interrogazione parlamentare sul caso del taglio operato dalla Regione Abruzzo dei confini del parco regionale del Sirente-Velino per migliaia di ettari. Mi sono rivolta al Ministro della Transizione Ecologica e al Ministro degli Affari Regionali affinché valutino l’impugnativa davanti alla Corte Costituzionale della norma non appena sarà pubblicata sul BURA regionale. È del tutto inaccettabile che nel 2021 si tolgano tutele ad aree di interesse naturalistico internazionale. Il patrimonio ambientale e paesaggistico – aquile reali, falchi pellegrini, orso bruno, i paesaggi agrari – non si toccano, come hanno rilevato giustamente i consiglieri del M5S in consiglio regionale, purtroppo inascoltati dalla maggioranza del presidente Marsilio” così Patrizia Terzoni, deputata del M5S, commenta la decisione della maggioranza di centrodestra della Regione Abruzzo di tagliare per migliaia di ettari il Parco Regionale Sirente-Velino.

“Nell’interrogazione ho evidenziato quelle che a mio avviso sono palesi violazioni delle normative internazionali fissate dalle direttive comunitarie. In primo luogo, gli stati sono obbligati a garantire adeguate misure di conservazione sito-specifiche per i siti della rete Natura2000. Qui sono state elaborate quando vigevano i vincoli tipici dei parchi – come il divieto di caccia o la possibilità di realizzare cave. Con il taglio questi vincoli decadono senza che siano stati sostituiti, appunto, con misure di conservazione efficaci per preservare specie e habitat.
Inoltre il provvedimento di riperimetrazione, cambiando le regole di utilizzo di un’area molto estesa, si configura nei contenuti come un vero e proprio piano. Per la giurisprudenza della Corte di Giustizia europea sono i contenuti a definire l’esistenza o meno di un piano. Non basta limitarsi alla denominazione formale. Pertanto a mio avviso, configurando scelte di pianificazione del territorio, la riperimetrazione doveva essere assoggettata a Valutazione Ambientale Strategica e a Valutazione di Incidenza Ambientale secondo le direttive 42/2001/CE e 43/1992/CE. Tali procedure, come è noto, si applicano anche agli atti approvati per via legislativa quando questi abbiano un impatto potenziale sull’ambiente di tipo regolatorio. Contatterò anche gli europarlamentari del M5S affinché sollevino anche in quella sede il caso. Non ci possiamo permettere di consumare altra biodiversità di rilievo europeo” conclude la Terzoni.

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