Un agente di Polizia Penitenziaria in servizio al carcere di Sulmona si è sottoposto per 4 volte ai test coronavirus, avendo esiti discordanti. A ripercorre le fasi sanitarie dell’agente è il sindacalista della Uil penitenziaria, Mauro Nardella.
Sottoposto a tampone il 17 novembre 2020 gli viene refertato un esito con la dicitura “dubbio”, salvo poi risultare “negativo” 5 giorni dopo quando viene nuovamente sottoposto a test molecolare. L’11 Gennaio il poliziotto si sottopone, per via del protocollo attivato tra Asl ed Amministrazione Penitenziaria, a nuovo test e stavolta risulta “positivo”.
Per lui nuovamente isolamento domiciliare, sino al 15 gennaio, 4 giorni dopo, quando effettua un altro tampone che però da esito “negativo”. Mauro Nardella afferma che quanto occorso: “ha davvero dell’incredibile. Infatti, per ben due volte si è ritrovato di fronte ad esiti di indagine alla positività al coronavirus completamente contrapposti nel giro di pochissimi giorni”. Nardella conclude: “Questa volta a minare la sua psiche non è solo la paura dei risvolti che una condizione del genere può avere sul suo destino, ma l’incredibile decisione della Asl di non concedergli, pur essendo sempre stato asintomatico, il lascia passare per il suo ritorno al lavoro”.