Sono 7 gli arresti eseguiti dal corpo forestale dell’Umbria e dell’Abruzzo con l’operazione ‘Earthquake’ che ha colpito un sistema corruttivo sui lavori per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009. Gli arrestati sono pubblici ufficiali, tecnici progettisti ed imprenditori residenti nei Comuni di Perugia, Gubbio, Assisi, Pescara, Popoli e Bussi sul Tirino. Sequestrati 330.929,63 euro ritenuti profitto del reato di corruzione. Sono 7 gli arresti eseguiti dal corpo forestale dell’Umbria e dell’Abruzzo con l’operazione ‘Earthquake’ che ha colpito un sistema corruttivo sui lavori per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009. Gli arrestati sono pubblici ufficiali, tecnici progettisti ed imprenditori residenti nei Comuni di Perugia, Gubbio, Assisi, Pescara, Popoli e Bussi sul Tirino. Sequestrati 330.929,63 euro ritenuti profitto del reato di corruzione. Il buon esito dell’istruttoria per la richiesta del contributo pubblico sulla ricostruzione veniva garantito dal responsabile dell’Ufficio Tecnico numero 5 del Cratere Aquilano, il quale secondo l’accusa in cambio otteneva la promessa del versamento di importi pari al 5% del valore complessivo degli appalti, che superava i 29 milioni di euro solo considerando quelli già gestiti dal gruppo degli indagati. Al funzionario inoltre venivano promessi ‘benefit’ come lavori edili gratuiti in un’abitazione di proprietà, la disponibilità di un’auto e l’assunzione di un familiare in una delle ditte affidatarie dei lavori.
Le dichiarazioni di un altro imprenditore umbro, che ha già presentato richiesta di patteggiamento della pena, hanno convalidato l’impianto accusatorio facendo emergere che lo stesso capo dell’Ufficio Tecnico si era fatto distaccare presso un altro ufficio di un Comune limitrofo della provincia aquilana, secondo la Forestale per tentare di turbare la gara pubblica per la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di ricostruzione ex novo della scuola elementare e materna “V. Clemente”. Per questo il suo guadagno sarebbe stato di 10.000 euro in contante con la promessa di ulteriori 130.000 euro. La somma sarebbe stata divisa con il responsabile unico di progetto della gara d’appalto, anche lui ora sottoposto agli arresti domiciliari.
Gli investigatori del Corpo Forestale dello Stato hanno sequestrato negli uffici dell’Autorità per la ricostruzione dell’Aquila tutto il carteggio relativo ad altri Comuni del cratere, per verificare se il sistema corruttivo si sia esteso altrove. Perquisizioni sono state eseguite in uffici e abitazioni degli arrestati sia in Umbria sia in Abruzzo per l’acquisizione di altro materiale probatorio.
Fonte: AGI
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