L’ispezione cadaverica sul corpo del medico di base specializzato in cardiologia Vittorio Emi è stata eseguita il 21 settembre scorso ed ha dato un esito già supposto e preventivato: tutte le lesioni riportate sono, di fatti, riconducibili al suicidio. Una storia nera, quasi inspiegabile, che non ha lasciato spazio ad altro se non al dolore e allo stupore, in questi giorni, tra l’altro, di forte agitazione sociale per l’elezione del nuovo sindaco in città.
Attualmente l’imprenditrice di Avezzano si trova ricoverata ancora in Ospedale, nel reparto di Chirurgia Generale, sotto osservazione. Non è in pericolo di vita, ma la prognosi resta comunque riservata. Oltre al danno fisico, la donna avrà sicuramente riportato anche un forte stress psicologico, vittima di un fortunatamente fallito tentativo uxoricida.
I Carabinieri della Compagnia di Avezzano, coordinati dal capitano Strianese, ancora non la ascoltano sui fatti. Manca solo la sua versione e quindi la sua testimonianza per chiudere il cerchio di questa terribile vicenda: c’è da dire che, fino a questo momento, non c’erano mai state segnalazioni di liti in famiglia al 112. Un episodio di rabbia e impulsività, evidentemente, che è esploso in quella mattinata di domenica e che ha sortito e concluso il suo violento effetto.