Due nuovi mosaici e varie strutture di interesse archeologico sono emersi durante i lavori per il rifacimento della pavimentazione stradale di via Sant’Antonio, nel cuore di Teramo.
Complice la rimozione di una conduttura del gas, che ha portato ad approfondire le quote di scavo inizialmente previste, sono state scoperte delle pavimentazioni e delle strutture murarie con intonaco dipinto, di cui non si aveva notizia dai dati bibliografici e d’archivio.
Sono state individuate tre pavimentazioni riferibili ad altrettanti ambienti, in collegamento tra di loro e attribuibili con molta probabilità a una domus di epoca romana. In primis un mosaico, nei colori del bianco e del nero, con decorazione centrale costituita da una composizione a scacchiera e con cornice composta da una doppia fascia e da una treccia a due capi; la pavimentazione pare collocabile nel I sec. d.C..
Accanto a questa ne è venuta in luce un’altra, al momento in corso di indagine, di cui si riconosce una soglia di ingresso con una decorazione con motivo vegetale, mentre una ulteriore pavimentazione in tessellato, impreziosita da piccoli elementi in pietra colorati, è stata intercettata a seguito di un allargamento dell’area di scavo. A completare le scoperte, una ricca presenza di intonaci dipinti nei colori del rosso, giallo, verde e nero. Data la sensibilità della zona, nella quale sono già avvenuti in passato rinvenimenti archeologici attribuibili all’antica città romana, la Soprintendenza Abap per L’Aquila e Teramo aveva prescritto la presenza dell’archeologa Luigina Meloni in cantiere per tutte le fasi di scavo, al fine di poter velocemente individuare sotto l’attuale strada eventuali preesistenze.
“In una città ricca di storia e di presenze archeologiche come Teramo – ha dichiarato la soprintendente Collettini – il rinvenimento di via Sant’Antonio costituisce un tassello importante per la conoscenza del passato”. Entusiasta anche il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto per l’evoluzione degli interventi di rigenerazione urbana.