La spettacolare scenografia del Castello della Monica ha fatto da cornice all’appuntamento a Teramo del festival itinerante TRA – La transumanza che unisce, rassegna legata all’antica arte pastorale. La manifestazione, organizzata interamente dal Consiglio regionale, testimonia come questa pratica non sia solo riconosciuta patrimonio immateriale UNESCO, ma sia capitale culturale vivente del popolo abruzzese. A sottolinearlo il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto che ha aperto il convegno “La transumanza: Cultura, Tradizioni, Opportunità” nell’antica dimora restaurata e riaperta al pubblico nell’ultimo anno. Il Primo Cittadino ha voluto evidenziare come sia necessario “Guardare oltre” nel ritenere l’antica trasmigrazione pastorale un qualcosa legato al passato teramano e abruzzese, ma elemento interregionale che possa tornare a legare economicamente i territori che un tempo erano coinvolti in questa attività. Presenti all’incontro, moderati da Antonella Ciocca, anche il vicesindaco di Teramo Antonio Filipponi, il professore di marketing territoriale Marcello Sansone e il saggista Sergio Iacoboni. Gli interventi dei relatori hanno riguardato Teramo, come prima accademia agraria e il numero impressionate di sessanta mila pastori che si incamminavano lungo gli antichi tratturi fino alle Puglie. Da qui uno dei fattori che hanno contributo alla “questione meridionale” a causa della conversione dei pastori in braccianti agricoli, perdendo la loro indipendenza economica. Si è inoltre parlato di cooperazione interregionale e di come la transumanza abbia avuto in passato poca risposta dal management politico. Iniziative come quella del Festival itinerante sulla transumanza sono volte proprio a riaccendere i riflettori su questo ambito.
Al termine, dalle 22.00, nel cartellone degli eventi del Festival TRA – La transumanza che unisce, spazio alla musica e all’energia degli Après La Classe in Piazza Martiri. Il gruppo ha animato il pubblico presente con le loro melodie ska-punk e l’allegria dei loro brani. (Red)