Terminati i lavori di restauro del tetto della Chiesa di San Francesco in Tagliacozzo. Lo annuncia l’amministrazione comunale.
“Il tetto della monumentale Chiesa conventuale di San Francesco in Tagliacozzo è stato finalmente restaurato grazie all’interessamento del Senatore Alberto Bagnai. La copertura dello storico edificio, che custodisce le spoglie mortali del Beato Tommaso da Celano, primo biografo di San Francesco e autore del “Dies irae”, era stata gravemente danneggiata dalla eccezionale nevicata del 2012 e abbisognava di un intervento di risanamento non più derogabile.
Dopo un lungo iter burocratico, che ha visto interessati a diverso titolo l’Ente pubblico proprietario, cioè il F.e.c. (Fondo edifico culto del Mistero degli Interni), che ha finanziato l’opera con circa 180.000,00 Euro, la Sovrintendenza alle Belle Arti di L’Aquila e i Frati Francescani Conventuali che gestiscono il Complesso religioso, i lavori di ripristino della copertura, iniziati lo scorso mese di giugno, sono giunti ora a completamento, grazie all’interessamento del Senatore Alberto Bagnai che, meno di un anno fa, visitando il luogo religioso, rimase colpito dalla bellezza della Chiesa e dall’importanza storico-artistica ed architettonica del luogo.
Il Senatore Bagnai, accolto dal Sindaco della Città Vincenzo Giovagnorio, ha fatto visita al Convento francescano dove ha ricevuto i ringraziamenti ufficiali da parte del padre guardiano Fra Attilio Terenzio a nome della Comunità ivi residente.
La Chiesa di Tagliacozzo è una delle prime dedicate al Santo di Assisi: sette anni dopo la sua morte, il 20 novembre 1233 venne consacrato l’altare ed inaugurato il nuovo edificio in pure linee gotiche, voluto grazie alla munificenza della Principessa Risabella de Pontibus che aveva sposato Napoleone Orsini il quale divenne da allora feudatario di questa contea.
Nel 1516 la Chiesa, cresciuta in importanza e per i privilegi accordati nei secoli dai pontefici, accolse le spoglie mortali di Tommaso da Celano la cui sepoltura, ormai in stato di abbandono, era sita nel Monastero delle Clarisse di Val de’ Varri.
La titolarità dell’intervento è stata assunta dal Sovrintendente Arch. Cristina Collettini, mentre il responsabile unico del procedimento è stato l’Arch. Giuseppe Meduri che ha curato anche la direzione dei lavori insieme al direttore operativo Giuseppe Scarsella e al coordinatore della sicurezza Ing. Candido Ronchetti, geometra di cantiere Mastroddi Angelo. I lavori sono stati eseguiti dall’impresa appaltatrice “Co.ID” Srl. e dalla Ditta subappaltrice “Edilizia Morgante” Srls”.