«È giusto e doveroso limitare queste strutture, e si è messa la possibilità di acquisire l’invenduto sul territorio in sostituzione delle casette dopo che la regione fa una valutazione costi. E noi vogliamo prevedere un percorso accelerato per quelle strutture già proprietà pubblica e che con costi contenuti possono consentire, a normativa vigente antisismica, all’interno di abitazioni comunali».
Così Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, a proposito delle SAE, le Soluzioni abitative di emergenza nelle zone terremotate. Curcio ne ha parlato durante l’audizione in commissione Ambiente alla Camera in merito al decreto legge 8/2017 sulle nuove misure a sostegno dei terremotati.
Al momento sono 3.400 le SAE ritenute necessarie, e gli ordinativi partiti sono 1600, cioè poco meno della metà. «Sugli altri si sta ancora ragionando con sindaci e territorio per andare a definire il fabbisogno», ha spiegato Curcio, sottolineando che si cerca di ridurre il numero di strutture che devono essere adibite, e «di questo fabbisogno stiamo ancora ragionando in quota parte con le autorità comunali».
Fonte: AGI
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