Cesaproba: questo è il nome della nuova Eboli, dove Cristo si fermò nell’omonimo racconto di Carlo Levi. Forse la metafora è troppo ardita per il 2017, ma l’umore no, visto che l’Abruzzo si trova, oggi, di nuovo a fronteggiare un’aspra emergenza naturale, di una pesantezza potremmo dire doppia.
Qui, tre squadre di volontari della Protezione Civile di Tagliacozzo, condotte dal presidente del Nucleo marsicano, Christian Rossi, si sono fermate per la notte, assieme ad altri 20 anziani di Montereale che, per paura e per timore di nuove scosse di terremoto, hanno scelto un asilo del luogo, in cui trovare rifugio e convivialità.
La situazione è estrema e la viabilità scarsa. Gli uomini di Tagliacozzo, di fatti, erano diretti inizialmente a Campotosto, con l’obiettivo di portare sostegno e soccorso alla popolazione colpita non solo dal maltempo, ma anche dal recente movimento tellurico. Nel frattempo, continuano, a detta della Prefettura dell’Aquila, in maniera incessante, le ricerche ed i tentativi di recupero per portare aiuto all’uomo ritenuto disperso proprio nella zona di Ortolano, nel Comune di Campotosto.
Attualmente, sono impegnati uomini della Guardia di Finanza, dell’Esercito e dei Vigili del Fuoco. Le condizioni meteo, però, non sono favorevoli al cammino, tant’è che anche il gruppo di volontari marsicano ha dovuto arrestare la sua corsa al soccorso a Cesaproba.
Nell’asilo prescelto, assieme agli anziani del luogo, i membri della Protezione Civile di Tagliacozzo, al comando della Sala Operativa regionale, pensano, adesso, già al domani. E’ stata la paura che ha costretto le persone di terza età a trovare rifugio e ascolto in una casa non loro. Stare assieme, in momenti di terrore e di imprevedibilità come questi, infatti, aiuta a sentire meno l’angoscia, lo stress e la fatica di una giornata tutta da dimenticare.