La Corte d’Appello di Perugia, ha assolto per non aver commesso il fatto l’unico imputato, per il crollo di un edificio in via Gabriele D’Annunzio, zona centro dell’Aquila, in cui nel terremoto del 2009 morirono 13 persone.
Si tratta dell’ingegnere aquilano Fabrizio Cimino, accusato di omicidio colposo plurimo per una condotta omissiva in relazione ai restauri del palazzo svolti nel 2002 e, in particolare, per non aver notato palesi criticità del palazzo, edificato nel 1961, nel corso dei lavori da lui diretti.
A Cimino, dopo una prima condanna in tribunale a 3 anni di reclusione, nel 2014, la Corte d’Appello dell’Aquila, aveva ridotto la pena a 1 anno e 10 mesi nel 2015. Il 10 maggio dello scorso anno, la Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza d’Appello, disponendo appunto a Perugia un nuovo esame dei fatti.
Fonte: AGI
Foto di: www.tribunalesuperioreacque.it