Sale a 38.905 morti, dopo le ultime stime annunciate, il bilancio del sisma di magnitudo 7.8 che ha devastato lunedì scorso, 6 febbraio, la Turchia e la Siria.
In Turchia le vittime accertate sono 29.605, mentre in Siria quasi 9.300.
Qui, in particolare, il numero delle vittime “continuerà a crescere man mano che avremo accesso” alle aree colpite, ha detto il responsabile regionale emergenze dell’Oms, Rick Brennan, citato da SkyNews, nel corso di una conferenza stampa a Damasco.
Sabato 11 febbraio, un funzionario dell’Onu ha detto che questi numeri potrebbero raddoppiare.
“Penso che sia davvero difficile da stimare in modo molto preciso perché dobbiamo ancora scavare sotto le macerie, ma io sono sicuro che (il bilancio dei morti) raddoppierà o andrà oltre”, ha detto ai microfoni di Sky News il responsabile dei soccorsi delle Nazioni Unite, Martin Griffiths.
Nel frattempo, le autorità turche hanno arrestato più di 100 costruttori edili nelle 10 province colpite dal terremoto di lunedì scorso: si tratta di persone legate ad alcuni degli edifici crollati, sospettate di avere violato le normative edilizie del Paese. Lo riporta l’agenzia di stampa Anadolu.
Il ministero della Giustizia, infatti, ha autorizzato quasi 150 procure locali a istituire “unità investigative sui crimini legati al terremoto”: i procuratori potranno avviare cause penali contro tutti i “costruttori e i responsabili” del crollo degli edifici che non rispettavano i codici esistenti, introdotti dopo un disastro simile nel 1999.
Uno di questi imprenditori è Mehmet Yasar Coskun, responsabile della costruzione di un condominio di lusso di 12 piani con 250 appartamenti nella provincia di Hatay che è stato raso al suolo dal terremoto. L’uomo è stato arrestato venerdì scorso all’aeroporto di Istanbul mentre cercava di lasciare il Paese per andare in Montenegro, ha riferito Anadolu. I procuratori di Istanbul ne hanno ordinato l’arresto dopo aver scoperto i suoi piani di volo.
Durante le operazioni dei soccorritori, un bambino di sette mesi è stato tratto in salvo nel distretto di Antakya, nella provincia meridionale turca di Hatay, dopo essere rimasto intrappolato tra le macerie per 140 ore. Lo riporta l’agenzia di stampa statale turca Anadolu. Nel distretto di Nizip della stessa provincia, una ragazzina di cui non è stata resa nota l’età, è stata estratta dalle macerie 146 ore dopo il terremoto. Sempre nella provincia di Hatay, nel distretto di Antakya, un uomo di 35 anni è stato tratto in salvo da squadre di soccorso turche e romene dopo 149 ore.