Si è fermato in settimana Ivan Di Berardino, atteso finalista marsicano a contendere il titolo di campione italiano di pesi massimi professionisti di pugilato al cassinate Gianmarco Cardillo. Una fitta avvertita durante il potenziamento col bilanciere, mentre si allenava col preparatore atletico, Carletto De Michelis. Un dolore indicativo di un problema non da poco, e alla fine la diagnosi è quella, severa, di uno strappo muscolare. Un bel guiaio in vista dell’appuntamento del prossimo 24 dicembre, che ha richiesto la posticipazione dell’incontro finale tra il pugile di Avezzano e Cardillo.
Il team di Di Berardino, nella persona del manager, Mario Loreni, ha fatto pervenire alla Federazione Pugilistica Italiana i certificati medici relativi all’infortunio e dopo una rapida analisi la Federazione ha ritenuto necessario rinviare la finale al prossimo 29 novembre, data ultima per la resa dei conti.
«Mentre facevo gli squat ho avvertito il dolore, che da quel momento non è mai passato. Alle porte, però, c’è la finale e, con o senza dolore, salirò sul ring per vincere». Queste le parole di Ivan Di Berardino, amareggiato per via dello stop. «Mi sto sottoponendo a terapie e cure mediche, e ci tengo a ringraziare il mio fisioterapista, Simone Simoncini, per l’aiuto e il sostegno che mi sta dando. Prima dell’infortunio mi sentivo benissimo, non credo di essere mai stato così bene e così carico, anche e soprattutto di testa. Abbiamo lavorato tanto sull’aspetto psicologico e ho trovato la serenità giusta. Questo infortunio mi ha spiazzato, sono sincero, ma devo tenere duro perché ci sono delle persone hanno fatto tanto per me. A cominciare da Ivan Fiorletta che si è speso moltissimo per l’organizzazione di questo evento, e poi ovviamente il comune di Avezzano, che ci ha dato una grossa mano. Sarebbe una delusione grandissima fallire questa finale, ma io non ho mai smesso di crederci. Per me è una rivincita troppo importante, nei confronti di me stesso e di tutta la mia vita».