Dal primo luglio viaggiare in autobus in Abruzzo è diventato più caro, con rincari che arrivano fino al 30‑38% sulle tariffe del trasporto pubblico locale.
Aumenti che, secondo le associazioni dei consumatori Adiconsum Abruzzo, Adoc Abruzzo e Federconsumatori Abruzzo, “pesano direttamente sulle spalle di chi ogni giorno prende un mezzo pubblico per andare a scuola, al lavoro o semplicemente per muoversi sul territorio”.
“Come Associazioni dei Consumatori – dichiarano Monica De Vito (Adiconsum), Monica Di Cola (Adoc) e Francesco Trivelli (Federconsumatori) – non possiamo restare in silenzio di fronte a una decisione presa senza alcun confronto con i cittadini e con chi li rappresenta. E’ inaccettabile che la Regione parli di ‘adeguamento Istat’ quando si tratta, nei fatti, di un rincaro generalizzato che colpisce soprattutto chi già fa fatica ad arrivare a fine mese”. Le associazioni definiscono la situazione “ancora più grave in un momento in cui l’inflazione continua a mordere e i salari restano fermi”.
“Aumentare il costo degli abbonamenti e dei biglietti – aggiungono – significa mettere in difficoltà migliaia di famiglie, studenti, pensionati e lavoratori”. Nella nota congiunta si evidenzia inoltre che agli aumenti “non corrisponde alcun miglioramento del servizio. Le corse continuano a essere insufficienti, i mezzi obsoleti, mancano coincidenze e un reale sistema di trasporto integrato a livello regionale”.
“Siamo anche molto preoccupati per la mancanza di visione strategica: come si può parlare di mobilità sostenibile se poi si rendono i trasporti pubblici meno accessibili? Invece di incentivare l’uso dei mezzi pubblici – si legge ancora – gli aumenti rischiano di spingere ancora più persone verso l’auto privata, con conseguenze negative sia sul traffico e, ancora di più, sul piano ambientale”. Le tre associazioni chiedono alla Regione Abruzzo di “aprire un dialogo con le parti sociali e i rappresentanti degli utenti; di estendere il biglietto unico (oggi limitato a Pescara e Chieti) a tutta la regione; di prevedere agevolazioni concrete per chi ha redditi bassi, per gli studenti e per i pendolari”.
