Nella riunione di ieri alla Giunta regionale, con una delibera, è stato chiesto di “valutare se sussistano le condizioni per lo stato di emergenza e nominare un commissario, con pieni poteri e risorse per sciogliere tutti i nodi e mettere in sicurezza il sistema”. È per questo che la Regione Abruzzo ha chiesto aiuto al governo Conte per risolvere la situazione relativa al Traforo del Gran Sasso. Il problema è nato inizialmente dall’incidente avvenuto nel 2002 con un versamento di sostanze provenienti dal Laboratorio Nazionale del Gran Sasso con la nomina di un commissario; nel 2017 avviene un secondo incidente che porta l’ex Governatore Lolli a formare un gruppo di lavoro. Da qui poi la relazione degli esperti che ha portato la Procura di Teramo a chiedere la messa in sicurezza e, Strada dei Parchi, a dichiararne la chiusura per il 19 maggio 2019. Secondo il vicepresidente della Regione e assessore all’ambiente Emanuele Imprudente “ciò comporterebbe gravissime ripercussioni economiche e sociali per l’Abruzzo e per l’Italia centrale” poiché la A24 collega Teramo, L’Aquila e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Secondo il Presidente della Provincia di Teramo, Di Bonaventura, questo porterebbe a un’accelerazione del percorso da intraprendere per la messa in sicurezza della falda acquifera del Gran Sasso con un preciso impegno da parte del Governo, così come già richiesto nella nota inviata ai Ministeri interessati il 10 gennaio di quest’anno. Per i seguenti motivi è stata convocata l’assemblea dei sindaci, allargata ai rappresentanti della Regione Abruzzo e alle istituzioni, il 3 maggio.
Traforo del Gran Sasso: la Regione chiede il commissario
La Giunta regionale ieri ha chiesto la nomina di un commissario che valuti lo stato di sicurezza