In piena estate, con le lancette dell’orologio che corrono sul quadrante e le ferie del periodo di Ferragosto che incominciano a farsi sentire agitate, la chiusura di un Ufficio postale appare come l’ennesimo scippo compiuto ai danni della tranquillità personale. «A causa di agitazioni sindacali, potrebbe non essere garantito il servizio nei confronti dei clienti ancora presenti nell’Ufficio postale, al termine dell’orario di apertura al pubblico»: questo il testo del messaggio cartaceo che, da qualche giorno a questa parte, è apparso sul vetro trasparente dell’Ufficio Postale di Trasacco. Ufficio, per giunta, oggi rimasto chiuso al pubblico.
Il servizio, quindi, subirà un’inversione di tendenza in negativo, potendo, eventualmente, non dare più copertura ed ascolto a tutti quegli utenti che, per una vita forsennata o per il classico tran-tran quotidiano, potrebbero arrivare anche un secodo dopo l’ultimo cliente effettivamente servito nei meandri dell’Ufficio Postale. Noi di Info Media News abbiamo ascoltato Antonio Giannattasio, segretario generale interregionale Abruzzo e Molise del Slp . «Si tratta – ha spiegato – di uno sciopero che viene effettuato a livello nazionale secondo i crismi di Copa; il cartello deve essere, per legge, affisso sulla vetrata, anche se i dipendenti dell’Ufficio in questione non aderiscono. In parole povere, si tratta dello sciopero dello straordiario e delle prestazioni aggiuntive. Cosa comporta? E’ presto detto! – ha aggiunto – Se un cliente è dentro l’ufficio, normalmente, ossia in condizioni di non sciopero, il dipendente di Poste Italiane è obbligato a servirlo, anche se si trattiene dopo l’orario di apertura del servizio all’utenza. Tutti i minuti e le ore lavorate in più, vengono considerati come una prestazione aggiuntiva. In caso di sciopero, invece, – ha aggiunto – si può decidere di chiudere la ‘bottega’, per così dire, e decidere di non servire i clienti rimasti all’interno». Oggi, l’ufficio postale di Trasacco, però, è rimasto totalmente chiuso.
«Questo perché, a monte, preme anche un fatto di razionalizzazione delle risorse umane effettuato dalla Filiale. Nello stesso giorno di lavoro, cioè, hanno chiuso contemporaneamente tutti gli uffici postali di Trasacco e dintorni, lasciando aperto soltanto il servizio di Collelongo, per via di una razionalizzazione estiva. Poste Italiane, di fatti, nei mesi di luglio e agosto, effettua, di norma, una razionalizzazione degli uffici dispiegati sul territorio con diverse modalità. Sono rimasti chiusi non solo l’ufficio postale di Trasacco, ma – ha avvertito – anche altri uffici posti lì intorno. Tutto il perimentro è rimasto, in questo modo, scoperto. Utenza servita solo a Collelongo, quindi, per un gran caos, ovviamente, prodotto. Questa razionalizzazione è fatta in maniera unilaterale da parte dell’azienda e noi non siamo d’accordo, senza dubbio». I disagi di questo periodo vissuti nella Provincia dell’Aquila a livello di Poste derivano, quindi, secondo la versione puntuale data dal segretario, dal piano di razionalizzazione degli uffici effettuato dall’Azienda, «in maniera, aggiungo io, non sempre precisa», ha detto.