“Il corrispettivo regionale del servizio che le aziende di traporto pubblico forniscono agli abruzzesi è rimasto immutato, ma ad oggi non si conoscono le indicazioni sulla fase 2 date dalla Regione Abruzzo né a Tua di cui è unico azionista, né alle altre società che erogano servizi di TPL. Tantomeno nulla si sa su come queste stiano operando per garantire il distanziamento sociale, la sicurezza di personale e utenza e arginare i possibili contagi”, il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci, solleva con una lettera inviata al titolare della delega un legittimo dubbio che riguarda uno dei comparti regionali più sensibili e più provati dall’emergenza da coronavirus.
“Per la Regione in questi mesi non sono cambiati i costi, perché in virtù della normativa prevista dal comma 4-bis, dell’articolo 92, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, l’Ente può continuare a garantire il corrispettivo del contratto di servizio dell’affidamento in house, quello dato a TUA, ad esempio, è pari ad euro 82.263.827, per l’annualità 2020 – illustra Paolucci -. Questo, nonostante la soppressione di circa il 76% delle corse e il fatto che i gestori abbiamo meno spese anche perché la maggior parte del personale è in cassa integrazione, quindi a carico dello Stato.
A fronte di ciò ci saremmo aspettati un piano della Regione per la ripresa dei trasporti, com’è accaduto ad esempio per le ferrovie, nonché la sperimentazione di un modello per il futuro, considerato che in questi mesi ci sarebbe stato il tempo per rodarlo, visto che non ci sarà l’affollamento causato dal traffico scolastico. Invece nulla, a segnare passo e linea è Tua per conto suo, senza che nessun controllo arrivi dall’esterno. Nessuno.
Ci saremmo anche aspettati una concertazione con le parti sociali, al fine di stabilire una rotta, o il reimpiego delle forze in cassa integrazione, per garantire almeno una doppia presenza sui mezzi, oltre a condizioni economiche migliori per gli assunti, ma questo governo regionale con i sindacati non ha rapporti, decide et impera, anche a costo di lasciare migliaia di lavoratori in attesa delle dovute spettanze, com’è accaduto ad esempio con il pasticcio della cassa in deroga.
Eppure un piano avrebbe fugato dubbi importanti che ad oggi restano tali tipo: come si stanno occupando dell’utenza e delle maestranze? Come viene evitato il sovraffollamento dei mezzi? In che modo e con quale frequenza verranno eseguite le operazioni di sanificazione e igienizzazione dei mezzi e dei locali afferenti? In che modo si stanno contrassegnando i posti da occupare per rispettare le regole di distanziamento fisico? Ci sono dispenser contenenti soluzioni disinfettanti ad uso dei passeggeri? E’ previsto l’impiego di un doppio agente a bordo per controllare il rispetto delle misure di igiene (come l’utilizzo della mascherina protettiva) e distanziamento fisico ad ogni carico/scarico viaggiatori e la misurazione della temperatura? Che protocollo è previsto nel caso in cui sia rilevata una temperatura superiore a 37,5° C? E, soprattutto, in che modo la Regione sta controllando sin da oggi il corretto recepimento delle misure per il contenimento della diffusione del Covid-19 da parte di Tua?
Domande che arrivano dal comparto e dagli utenti e che giro a chi governa non per fare polemica, va detto, perché oltre che lenta la Giunta è anche molto suscettibile, ma per capire come uno dei servizi pubblici essenziali assicurerà gli standard richiesti dalla pandemia, tutelando utenti e personale”.