La Polizia di Pescara ha dato esecuzione ad una misura cautelare, per il reato di truffa e appropriazione indebita, con cui è stato disposto il sequestro preventivo delle quote di una società della provincia di Perugia, la Caimeli srl di Umbertide. La misura è stata emessa dal Gip del Tribunale di Perugia su richiesta della locale Procura, nei confronti di L.L., 47 anni, originario di Chieti e residente a Giulianova, e di S.D., 40 anni, di Isernia.
I due, rispettivamente in qualità di amministratore e socio di maggioranza della ditta Caimeli srl, in concorso tra loro e con altri soggetti in corso di identificazione, hanno falsificato i bilanci della società facendola apparire come attiva ed economicamente florida, quando in realtà era di fatto inesistente, in modo da trarre in inganno diversi istituti di credito, società finanziarie e aziende, inducendoli così a stipulare numerosi contratti per la concessione di crediti, per il noleggio di autoveicoli in leasing e per la fornitura di merci, tutti beni di cui gli indagati si sono appropriati omettendo di restituirli. In particolare, per quanto riguarda gli autoveicoli, alcuni dei quali di elevato valore commerciale, gli indagati hanno sistematicamente cessato di corrispondere i canoni di locazione pattuiti con le società finanziarie, per poi rivenderli, anche all’estero, attraverso l’utilizzo di documenti falsi, tanto che, nel corso delle indagini, sono state sottoposte a sequestro preventivo cinque vetture per un valore totale di circa 300.000 euro.
Le risultanze investigative acquisite, inizialmente sotto la direzione della Procura di Pescara (dove gli indagati hanno tentato di piazzare uno dei veicoli), sono state poi trasmesse per competenza territoriale alla Procura di Perugia che, previa iscrizione nel registro dei due ha chiesto ed ottenuto dal Gip di Perugia l’emissione di un decreto di sequestro preventivo delle quote sociali, nonché di 20 autoveicoli e di 5 mezzi meccanici di cui gli indagati si sono appropriati, per un valore totale che si attesta all’incirca sui 600.000 euro. La Procura della Repubblica di Perugia ha disposto anche le perquisizioni personali e domiciliari dei due indagati che, contestualmente alla citata misura cautelare reale, sono state eseguite i insieme alle Questure di Perugia, Teramo, Isernia e Campobasso.
Fonte: Asipress
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