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Tutela fauna selvatica, Fedele: “Serve cambio di mentalità”

"Non possiamo più attendere"

“Urge un repentino cambio di mentalità nell’approccio e nella gestione della fauna selvatica, così come appare sempre più evidente il dover agire per promuovere maggiore sensibilità e interesse verso le politiche di tutela ambientale”.

A dichiararlo è Giorgio Fedele, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, all’indomani della doppia manifestazione organizzata dalle associazioni animaliste e ambientaliste a Pescina e San Benedetto dei Marsi. Centinaia di manifestanti provenienti da tutta Italia hanno chiesto a gran voce giustizia per l’uccisione dell’orsa Amarena, ma anche più riguardo verso la salvaguardia della fauna selvatica. Fedele, che ha partecipato a entrambi i cortei, invoca una “primavera di ritrovata coscienza collettiva verso il mondo che ci circonda”.

“Non possiamo più attendere, dobbiamo agire per ristabilire un equilibrio con la natura. Quanto accaduto ad Amarena è stato un fatto gravissimo che non può in alcun modo essere giustificato. Di fronte a tali condotte ci aspettiamo una sanzione necessariamente giusta ma altrettanto esemplare. Al tempo stesso, però, dobbiamo riflettere sull’importanza di agire e operare tutti insieme per trovare un’armonia con il nostro ecosistema e la sua biodiversità”.

Prosegue il Consigliere pentastellato, “occorre prendere le distanze da quelle politiche che alimentano odio ed esasperano gli animi delle persone, il cui unico obiettivo è quello di metterci gli uni contro gli altri. Questo clima di astio deve essere contrastato da un sentimento esattamente opposto, cioè l’amore. Oggi parliamo di un episodio che riguarda la fauna selvatica, ma potremmo anche parlare di quelle azioni illogiche e inutili che infondono nervosismo e tensione all’interno della società civile. Questo accade tanto a livello nazionale quanto a livello regionale”.

“È bene ricordare l’incredibile tentativo di tagliare i confini del Parco Regionale Sirente Velino che la Lega e l’Assessore Imprudente stavano provando a compiere con il consenso del presidente Marsilio. Mi battei in prima persona per scongiurarlo presentando in Consiglio Regionale migliaia di emendamenti per bloccarlo. Grazie alla bocciatura della Corte Costituzionale la proposta non è andata avanti. Potremmo anche parlare del calendario venatorio, sempre più allargato e lungo, che davvero non ha senso. Infatti il TAR ha più volte respinto le proposte dell’assessore Emanuele Imprudente”.

“Siamo di fronte a un fatto storico: dobbiamo reagire come collettività, altrimenti perderemo tutti e il prezzo da pagare sarà altissimo. Oggi parliamo di Amarena, un simbolo dell’Abruzzo che è stata uccisa a fucilate e che ha sconvolto l’intera comunità. ma ricordiamo anche l’investimento di Juan Carrito avvenuto laddove altri orsi erano stati uccisi dalle automobili di passaggio, oppure l’uccisione dell’orso a Pettorano sul Gizio, gli orsi morti annegati a Villavallelonga e quelli di cui si sono persi le tracce. Non possiamo andare avanti così, l’orso marsicano è una specie in via d’estinzione che merita un trattamento speciale e un particolare occhio di riguardo. Ringrazio i tantissimi che erano presenti a Pescina e San Benedetto, che non abbassano la testa e che credono in un futuro migliore. Ripartiamo da qui, dalla forte presa di coscienza collettiva” conclude.

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