Cuochi per un giorno, o meglio ‘Un giorno da cuoco’. Questo il nome dato all’esperienza vissuta dai bambini dell’asilo delle Suore Passioniste di Trasacco, mercoledì 17 maggio, dalle 15 alle 18 e 30. Sono stati ben 70 i piccoli allievi che hanno partecipato a quello che è stato un riuscito esperimento formativo-culinario, alla sua prima edizione, che, probabilmente, verrà bissato anche nell’anno venturo.
«Settanta bambini divisi in tre gruppi hanno preso parte all’iniziativa – spiega Paola Quaglieri, proprietaria del locale in cui si è svolta la saporita lezione – Il tema dell’evento è stato quello del grano e del suo trattamento. Abbiamo visto, insieme ai giovani occhi presenti, come nasce il cereale, come vengono spogliati i singoli chicchi, per passare, poi, al processo di produzione della farina».
Osservare ed ascoltare, ma non solo. I giovani protagonisti della giornata di cucina non si sono limitati ad assistere a quello che, molto probabilmente, sarà sembrato loro un incantesimo magico, ovvero la trasformazione del cereale in polvere bianca, la preziosa farina. «Abbiamo dato modo ai bimbi di mettersi alla prova in prima persona. Infatti – prosegue la donna – i piccoli si sono rimboccati le maniche e si sono cimentati cuochi, impastando le loro pastelle con acqua e farina».
Caos, mani e volti infarinati, ma anche tanto divertimento. Questo il bilancio dello show cooking, che ha, però, anche insegnato loro quanto sia prezioso il grano. «Ovviamente un ringraziamento di cuore va alle Suore Passioniste e ai genitori dei bambini, è anche per merito della loro disponibilità e collaborazione che è stata possibile quest’esperienza», ci tiene a sottolineare Paola Quaglieri. «Purtroppo non abbiamo avuto il tempo di cuocere gli impasti realizzati insieme, però – precisa – i bambini hanno appreso molto dalla lezione. Ad esempio i piccoli hanno imparato a fare il raviolo, le lasagne, hanno scoperto i segreti dell’utilizzo del mattarello e molto altro».
Buona la prima, dunque, per Paola e i bambini provetti cuochi. Un successo nato da un’idea proposta dalle Suore stesse, che ha raccolto nell’immediato la piena disponibilità della ristoratrice. Oltre all’apprendimento di alcune tecniche di cucina, il vero e proprio obiettivo dell’evento «è stato quello di riscoprire la genuinità dell’arte della cucina. Qualsiasi piatto, anche il più semplice, ha una lunga e complessa storia alle spalle, una storia di fatica, certamente, ma anche di bellezza senza tempo. Perché la cucina è figlia di usi e tradizioni di un tempo passato, che abbiamo il compito di preservare. Ogni ricetta, o pietanza, ha un sapere e sapore che porta con sé, questo è il messaggio che abbiamo cercato di trasmettere ai bambini».
Farina nelle mani e nel sacco, questo e non solo, allora, il frutto del lavoro portato a casa dai giovani protagonisti dell’evento. Infatti, conclude Paola «ho dato ai bambini alcuni semi di grano, invitandoli a riportarmi il prossimo anno la spiga ottenuta grazie al loro lavoro». Si parla già di futuro, quindi, a riprova di un successo su tutti i fronti; perché la cucina può iniziare per gioco, ma può diventare l’arte su cui scommettere e di cui, soprattutto, alimentare la propria vita.