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Un indagato per esplosioni Celano: “Estraneo ai fatti”

L'avvocato Lucio Cotturone invita investigatori "ad allargare spettro investigativo a 360 gradi per non restare con il cerino in mano"

C’è un primo indagato nell’inchiesta aperta per far luce sulle due esplosioni degli ordigni piazzati sotto le automobili di due imprenditori di Celano, Francesco Paris e Simplicio Lumacone, nella notte tra il 4 e il 5 gennaio scorsi.

Si tratta di G.B., celanese.

Secondo quanto appreso, i Carabinieri che stanno indagando, nelle ultime settimane, hanno ascoltato diversi testimoni, arrivando ad ipotizzare che l’uomo potesse essere coinvolto nelle due esplosioni.

Il Pubblico ministero sta procedendo ad accertamenti tecnici irripetibili, presso il Reparto Investigazioni Scientifiche (Ris) di Roma di via Tor di Quinto, che dovrebbero essere eseguiti l’11 febbraio prossimo.

Verifiche volte ad accertare la natura del materiale, per esempio se si tratta dello stesso per entrambi gli ordigni, il potenziale offensivo e il carattere della “micidialità” degli esplosivi.

A difendere G.B. è l’avvocato Lucio Cotturone, che sta valutando l’ipotesi di richiedere un incidente probatorio, che andrebbe a cristallizzare la perizia, ma ancora non sarebbero state prese decisioni in merito.

Le ipotesi di reato che la Procura di Avezzano contesta all’uomo vanno dalle minacce aggravate al danneggiamento.

“Il mio assistito si dichiara totalmente estraneo ai fatti contestati – spiega a Info Media News il legale Cotturone – Inviterei gli investigatori a non concentrarsi solo su questa pista e ad allargare lo spettro investigativo a 360 gradi, altrimenti potrebbero restare con il cerino in mano”.

Il quadro investigativo, infatti, si è concentrato totalmente su un’ipotesi che per l’avvocato “è errata”.

“Si sta perdendo l’occasione – sottolinea – di percorrere piste più valide, la nostra non è certamente quella esatta, il mio assistito si ritiene estraneo ai fatti avvenuti e certamente è dispiaciuto che l’attenzione si sia concentrata in questo modo sulla sua figura probabilmente per un semplice ma gravissimo equivoco“.

“Si tratta di una sfortunata coincidenza – conclude – che ha sicuramente attirato l’attenzione degli organi investigativi; in ogni caso ribadisco che il mio assistito prende le distanze da ogni accusa, collaborerà con il Pm sia per chiarire la sua posizione sia per portare qualsiasi tipo di elemento utile ad agevolare le indagini”.

Alla base della pista che stanno seguendo gli investigatori ci sarebbe un recente litigio tra l’indagato e i due imprenditori.

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