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Uncem al governo: “Lavoriamo insieme per attuare il PNRR”

"Serve impegno politico per risolvere le crisi finanziarie dei comuni"

Uncem scrive ai Ministri, a un anno dall’insediamento del Governo Meloni. Non solo istanze e richieste, in vista dell’esame della legge di bilancio. Comuni pronti a lavorare per attuare il PNRR, ma serve un impegno politico per risolvere le crisi finanziarie dei Comuni, dettate dal grave ritardo nei pagamenti da parte dello Stato agli Enti locali. E senza definire modelli di collaborazione forti, tra Comuni piccoli e grandi, montani e non, il sistema istituzionale è fragile, in balia delle onde, delle sperequazioni fiscali, delle differenze territoriali, della crisi climatica e della desertificazione economica che toccano in modo forte le zone alpine e appenniniche, tutte le aree rurali del Paese, l’83% del territorio italiano.

“Abbiamo una grande necessità – scrive Uncem ai Ministri – che arriva da moltissimi Sindaci. Non solo sono alle prese con sistemi di caricamento dati e rendicontazione del PNRR – REGIS in primis – molto complicati. Diversi Enti soffrono per la mancanza di personale, ovvero per una mancanza di organizzazione istituzionale: arriviamo alle sfide di oggi dopo 20 anni di mancate riforme, con Comuni che affrontano da soli la spinta al municipalismo dal centro mai del tutto risolta. Troppe componenti del PNRR sono state incentrate su dannoso campanilismo, da risolvere con vere riforme, favorendo non la fusione degli Enti locali, quanto invece la collaborazione. Puntiamo su questo lavoro insieme, non con gli errori passati mossi da una certa ideologia. Non con le fusioni, non con le funzioni obbligatorie e mai di fatto tali. Puntiamo sul lavoro insieme, in particolare nelle zone montane e rurali del Paese, credendo che questa sinergia va a beneficio di tutti. Fare insieme piani regolatori, investimenti, piani forestali, di protezione civile, avere insieme uffici tecnici è un vantaggio per tutti. Sul modello francese ad esempio. Ma servono vere riforme. Che tolgano di mezzo municipalismi esasperati, anche delle grandi città. Costruiamo insieme un patto tra aree urbane e aree rurali e montane, l’83% del Paese”.
La revisione del TUEL, alla quale il Governo sta lavorando, secondo Uncem “non può essere fatta senza pensare e definire come i Comuni lavorano insieme. Nella legge delega c’è troppo poco rispetto a questa urgenza. Definiamo insieme il modello istituzionale di Stato, come sono organizzati gli Enti locali. Non basta dire se le Province hanno o meno un’elezione di primo o secondo livello. Questo è solo un pezzo del complessivo ragionamento da fare. I Comuni piccoli hanno bisogno di lavorare insieme. Nessuna fascia o campanile da togliere. Ma azione congiunta, pianificazione”.
“Molti Comuni, piccoli e grandi – prosegue il Presidente Uncem, Marco Bussone – stanno entrando in sofferenza finanziaria per via di tempi lunghi nel pagamento, da parte dello Stato, a seguito delle rendicontazioni dei lavori eseguiti sul PNRR. Che siano piccole, medie, grandi opere, di tutte le Missioni e Componenti, occorre evitare che i ritardi nei pagamenti statali agli Enti locali, inficino sullo stato di avanzamento del PNRR, ma anche sulle casse dei Comuni stessi. Accelerare i tempi statali è missione del MEF e della Ragioneria dello Stato che lavorano sul PNRR con la Presidenza del Consiglio. La sofferenza a seguito di 100 o 200 giorni di attesa degli accrediti delle risorse economiche ai Comuni va evitata anche per far sì che nella riuscita del PNRR vi sia una crescita di fiducia politica e istituzionale degli Enti locali nello Stato centrale”.

Comunicato stampa

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