Il modo per procurarsi la felicità è quello di rendere felici gli altri. Prestare le proprie gambe, la propria forza, le proprie energie, senza niente in cambio se non la gioia negli occhi di chi riceve il dono. Li chiamano ‘spingitori’ e sono gli atleti che spingono la sedia a rotelle dei disabili durante le maratone, che prestano le proprie gambe a chi non può camminare. È proprio buttando il cuore oltre l’ostacolo che i sogni diventano realtà. Alla Maratona di Roma del prossimo 8 aprile parteciperanno più di 15 disabili in carrozzina, del gruppo UNITALSI di Avezzano, dell’intero Abruzzo e delle Marche, nonché dalla Cooperativa Margherita del vicentino e da Roma, verranno spinti lungo i 42 chilometri della Maratona da 20 atleti spingitori della ASD INiX Sport.
Dall’idea di un gruppo di atleti di Luco dei Marsi, l’iniziativa ‘Insiemeper…realizzare un sogno’ è partita nel 2015. Nel 2016 l’Unitalsi di Avezzano (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) ha accolto la proposta della INiX Sport, e da quel momento ad oggi il sogno è ormai realtà, un sogno che si è allargato nelle diverse regioni italiane. L’amore è contagioso: gli spingitori della Maratona, infatti, provengono dall’ Abruzzo, dal Veneto, dalla Lombardia, dalle Marche, dal Lazio e dalla Francia.
L’amore per lo sport e l’amore per i meno fortunati, il servizio al prossimo e la solidarietà: questo il vero traguardo che si è concretizzato grazie all’impegno e alla determinazione dei promotori che insieme hanno fortemente desiderato il progetto, trovando una condivisione anche nell’Avis Regionale Abruzzo. Dopo il via libera da parte di Maratona di Roma, lo scorso anno un gruppo di ingegneri gratuitamente ha disegnato gli adattamenti delle carrozzine dei disabili: quest’anno sono stati realizzati ulteriori adattamenti data la maggiore partecipazione. Per non gravare sulle famiglie dei disabili che prenderanno parte alla maratona, le spese delle carrozzine sono sostenute dalla INiX Sport.
Tra gli spingitori, anche un atleta cieco, seguito da due guide che si alterneranno anche loro nello spingimento. A seguito del gruppo anche due ragazze in bicicletta, interpreti LIS (lingua italiana dei segni) che aiuteranno i disabili nella comunicazione.
«Un traguardo importante – racconta MARIA TERESA MACERONI, della Sottosezione dell’UNITALSI di Avezzano – che premia la tenacia della società sportiva INiX Sport di Luco dei Marsi, che ha preso a cuore e portato avanti dall’inizio il progetto, e quella dell’UNITALSI di Avezzano. Nel 2015 c’è stata la prima esperienza con un disabile alla Maratona di Roma, al quale un atleta di livello ha ‘prestato’ le gambe. E quel sogno oggi, 2018, è realtà anche grazie alla sensibilità degli organizzatori di questo importante evento sportivo». «Questa iniziativa – aggiunge MACERONI – è un esempio concreto di come lo sport possa essere uno strumento prezioso di integrazione e di come facendo rete si possano raggiungere grandi risultati. In tale contesto voglio ringraziare i dirigenti della società INiX Sport per averci coinvolti ed anche per avere lanciato questa idea che sono sicura coinvolgerà ogni anno sempre più persone con disabilità».
La INiX Sport ha come idea costante il tentativo di promuovere, tramite lo sport, anche la solidarietà. Oltre il progetto nell’ambito della Maratona di Roma, lo scorso novembre ha partecipato anche alla Maratona di Venezia con quattro disabili. Ecco cosa succede quando lo sport incontra la solidarietà, quando degli atleti decidono di regalare la propria corsa a chi non ha le gambe: e il traguardo finale vale davvero il centuplo.
Fonte: Diocesi di Avezzano