La Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo, in collaborazione con l’Istituzione Sinfonica Abruzzese (Isa), partecipa alle celebrazioni per i 400 anni dalla morte di William Shakespeare con una giornata di studio sull’opera del poeta e drammaturgo inglese, che si svolgerà giovedì 12 ottobre, dalle ore 10.00 alle 13.30, nell’Aula Magna Benedetto Croce. La sera prima, martedì 11 ottobre, al Teatro Massimo di Pescara, alle ore 21.00, andrà in scena una produzione dell’Isa dal titolo Concerto per Amleto: drammaturgia e voce di Fabrizio Gifuni, direzione di Rino Marrone, musica di Dmitrij Sostakovic, esecuzione dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese. Il convegno, dal titolo ‘Mediamorfosi shakespeariane’, si aprirà con i saluti del rettore Luciano D’Amico e del delegato del Rettore alla Cultura e al territorio Raffaella Morselli. I lavori saranno introdotti dalle coordinatrici dell’iniziativa Lucia Esposito e Alessandra Ruggiero, rispettivamente docenti di Letteratura e media e di Letteratura inglese alla Facoltà di Scienze della comunicazione. Seguiranno gli interventi di Laura Angiulli, attrice, regista e autrice teatrale, che terrà una relazione dal titolo Shakespeare, dal testo alla scena; Roberto Spadoni, musicista jazz, compositore e docente al Conservatorio di Trento, che parlerà di ‘Such Sweet Thunder’: le opere di Shakespeare tra musica e danza; Fabrizio Gifuni, attore e autore teatrale, con un intervento su Il teatro di Amleto: il potere si smaschera col gioco.
«Sono state numerosissime le iniziative organizzate in ogni angolo del mondo – hanno spiegato Lucia Esposito e Alessandra Ruggiero – per celebrare l’opera di William Shakespeare, considerata da sempre incredibilmente attuale. I suoi drammi sono stati riletti in modo differente in ogni epoca, dimostrando quanto i personaggi da lui creati, le storie raccontate e i temi rappresentati siano senza tempo, perché sempre in grado di rispondere, seppure adattandosi a sensibilità ogni volta diverse, a domande universali. Shakespeare e le sue opere appaiono così quasi come un organismo vivente, complesso e dinamico, capace di adattarsi all’ambiente che lo accoglie e di trasformarsi per affermare nel tempo la propria sopravvivenza. La giornata di studio organizzata dalla Facoltà di Scienze della comunicazione – hanno aggiunto – intende riflettere su quel processo continuo di mediamorfosi, caratteristico della nostra contemporaneità che, nel favorire le ibridazioni e le reciproche contaminazioni tra le arti e i media, ha consentito la circolazione dell’immagine di Shakespeare come icona della cultura popolare, oltre che di élite, e la sua trasformazione in una vera e propria celebrità. Sarebbe impossibile oggi – concludono Esposito e Ruggiero – elencare quanti si sono ispirati ai suoi lavori nelle arti figurative, nella narrativa, nel teatro, nel cinema o nella musica producendo traduzioni, trasposizioni, adattamenti o vere e proprie riscritture, e arricchendo il significato di un autore che ‘vive’ ancora tra noi e che è in grado di parlare come non mai alle future generazioni».