In merito alla protesta messa in atto in viale Nizza, davanti la sede del dipartimento di Scienze umane, da quella che si definisce “rete studentesca e cittadina”, e in risposta sia all’azione realizzata dalla suddetta rete sulla targa di Palazzo Camponeschi, sede del rettorato, sia alla successiva nota diramata tramite gli organi di stampa e l’agenzia Ansa in data 10 giugno 2024, il rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse, precisa quanto segue:
“È falso affermare che l’Università dell’Aquila non abbia preso posizione rispetto a quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e in Medio Oriente. La posizione di UnivAQ è quella espressa più volte dalla CRUI, la Conferenza dei rettori delle università italiane, e ribadita lo scorso 23 maggio. In quell’occasione, in seguito a un confronto avuto, nell’assemblea mensile, con Alessia Conti, Presidente del Consiglio nazionale studentesco, la Conferenza, tramite la sua presidente, professoressa Giovanna Iannantuoni, ha sottolineato “come l’intero sistema universitario sia unito nella richiesta, ormai pervenuta da più parti, di un’immediata cessazione delle ostilità e del rilascio degli ostaggi sequestrati nel corso del disumano attacco del 7 ottobre. Il massacro di civili che da quella data è stato perpetrato nella Striscia di Gaza e la contemporanea distruzione di tutte le infrastrutture, non ultime le università, hanno ormai superato ogni limite accettabile. In questo senso, insieme al Presidente Mattarella, le università ribadiscono come sia urgente “porre fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri e conduca finalmente a una pace stabile”.
“Quanto ai rapporti, a cui si fa riferimento nel comunicato degli studenti, che l’Università dell’Aquila intrattiene con le università e le aziende israeliane, si ribadisce quanto già contenuto in un ordine del giorno approvato dal nostro Senato Accademico nella seduta del 22 aprile 2024 e cioè che l’Università dell’Aquila non intende rinunciare a progetti e programmi di ricerca in collaborazione con lo Stato di Israele perché sono all’insegna del rispetto della ricerca scientifica che garantisce progresso e avanzamenti in vari campi del sapere umano. In quella stessa seduta è stato chiarito come anche i rapporti di collaborazione con Leonardo S.p.a. non riguardino progetti di ricerca che abbiano applicazioni o finalità militari”.
“Ciò detto, in linea con la posizione adottata da tutti gli atenei italiani, come rettore continuerò a adottare buone pratiche orientate alla preservazione del diritto di esprimere qualunque opinione all’interno degli spazi universitari, nel rispetto del confronto culturale, del vivere civile e dei valori fondanti della Costituzione della Repubblica”.