Di Silvia Mosca È venuta per dieci anni in Italia a studiare Scanno, in provincia dell’Aquila, e ha paragonato il paesino di montagna in Abruzzo al villaggio marittimo di Cedar Key, in Florida, per un progetto di ricerca sul benessere dell’infanzia.
Lei è l’americana Barbara Bennett Woodhouse, docente universitaria e avvocata, ora in pensione.
A gennaio 2020 il suo enorme lavoro ha preso forma nel volume ‘Ecology of Childhood’, edito dalla New York University Press. Oltre 300 pagine di descrizioni, osservazioni, studi, foto, interviste e confronti che sanciscono che i due paesini, così distanti e diversi fra loro, sono luoghi adatti per far crescere i bambini.
Stanotte, l’idilliaco villaggio di Cedar Key, che sorge su minuscole isole nel Golfo del Messico, è stato devastato dall’uragano Helene.
Vento e mareggiate hanno inondato e sventrato il pianterreno di tutte le case e dei residence. Il paese era già stato evacuato, i circa 700 abitanti avevano già abbandonato le loro abitazioni, ma le immagini del drone del reporter Jonathan Petramala, diffuse sui social, immortalano in uno scenario distopico un uomo che nuota durante la tempesta lungo quella che era una strada, adesso completamente ricoperta di acqua.
Che ne sarà del villaggio dei bambini felici, alter ego del borgo montano di Scanno? “Ho scelto questi due villaggi che sono così differenti l’uno dall’altro anche per studiare la resilienza delle comunità piccole e isolate, in cui i vicini di casa si aiutano a vicenda – dichiara Bennett Woodhouse all’ANSA, raggiunta telefonicamente oggi – Cedar Key è stata ricostruita molte volte dopo gli uragani. Ora, per via del cambiamento climatico, questi fenomeni atmosferici sono diventati così distruttivi che questo storico villaggio potrebbe non sopravvivere”. E, a differenza del lontano e molto differente borgo di Frattura, la frazione di Scanno rasa al suolo dal terremoto del 1915 e ricostruita a pochi chilometri dal luogo originario, “Cedar Key non può essere ricostruito altrove perché l’intera regione della costa del Golfo del Messico, chiamata Big Bend, è troppo vulnerabile, essendo sul livello del mare”.
Per lo studio, incentrato sulla tesi che i bambini siano come canarini nella miniera, capaci di segnalare un ambiente tossico e pertanto depositari del segreto per costruire società sane ed etiche, la professoressa aveva chiesto ai piccoli di Cedar Key che cosa mancherebbe loro se il villaggio non ci fosse più: “andare a pesca”, “le meravigliose passeggiate”, “conoscere tutti”, “amici e famiglia”, avevano risposto.