«La nuova normativa urbanistica regionale della giunta D’Alfonso è un colpo di mano, che in nome del ‘risparmio di suolo’ autorizza condoni e sana abusi, peraltro in zone ad altra fragilità geologica e sismica. C’è una sola cosa da fare, per l’assessore Donato Di Matteo: tornare indietro, come chiede ormai anche il Ministro Graziano Delrio, e riaprire un dibattito pubblico, partecipato e aperto sul consumo di suolo e sulla buona urbanistica nella nostra regione, che rimetta al centro pianificazione, sicurezza edilizia e tutela del paesaggio. Non basta parlare solo con gli ordini professionali, le associazioni dei costruttori e i sindacati, ma serve anche ascoltare i cittadini, le associazioni e i movimenti che chiedono qualità urbana, tutela del paesaggio, rispetto delle leggi e riduzione del cemento». Ad affermarlo sono Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana, e Paola Natalicchio, responsabile nazionale Ambiente e Territorio del partito, piu’ volte protagonista di dibattiti e sopralluoghi in regione negli ultimi mesi. «E’ dal novembre scorso che in Abruzzo, con le nuove linee guida in materia di urbanistica, si sta cercando di costruire una nuova filosofia urbanistica che ci vede fermamente contrari. La proposta di articolato redatta dal prof. Paolo Urbani, in sintesi, vuole ‘meno piano e più contratto’, proponendo una perenne concertazione con il mercato dell’edilizia privata in superamento della pianificazione generale. Non c’è solo la gravissima questione delle sanatorie degli abusi e dei cambi di destinazione d’uso di cantine e garage, che sta facendo scalpore dopo l’inchiesta del quotidiano ‘La Repubblica – affermano i due esponenti di Sinistra Italiana – ma tutta la questione delle nuove costruzioni che ci preoccupa non poco. La convinzione generale della giunta D’Alfonso sembra una sola: che la strada degli accordi con il mercato sia preferibile a quella dei vincoli e delle tutele. Un impianto sbagliato, manicheo e irresponsabile – concludono – che predilige un pezzo della nostra economia – l’edilizia privata – a discapito di altri comparti come quello dell”economia della natura’, agricola e turistica, il cui rilancio è fondamentale per dare ossigeno all’Abruzzo».
Fonte: Agi
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