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US Capistrello, la voce e il cuore di Tonino Torti

 

La sosta rilassa i pensieri di Tonino Torti e mette a riposo le ansie e le preoccupazioni della domenica. Il tecnico granata è uno che sa il fatto suo, un tipo equilibrato che ha imparato a non drammatizzare le delusioni e a controllare le gioie inattese. Inattese come lo è stata, in parte, la vittoria di misura sul Francavilla capolista: quotazioni al top dai bookmakers sul 2 fisso, smentiti sul campo da un Capistrello superlativo per cinismo, concentrazione e mordente.

«Beh, onestamente avrei firmato per un pari prima della gara. Nessuno aveva mai vinto a Francavilla, ma siamo andati lì con l’obiettivo di fare risultato. Non volevamo farli giocare e alla fine è andata esattamente come avremmo voluto». Ha spiegato Tonino Torti. «Con l’espulsione di De Meis ho temuto che le cose si mettessero male, che magari potessero acciuffare il pari. Devo dire che in realtà ci siamo difesi con ordine, siamo stati bravi a gestire l’1-0, e alla fine abbiamo portato a casa i tre punti. È andata come l’avevamo preparata, con la consapevolezza che affrontavamo una squadra fortissima. Abbiamo prestato grande attenzione ad ogni aspetto della gara, alla parte tattica, a quella mentale, abbiamo chiuso le loro linee dei passaggi e alla fine siamo riusciti a vincere».

Tre punti che valgono qualcosa in più di un conteggio matematico: un’iniezione a dosi massicce di fiducia che, si spera, abbia effetti prolungati nel tempo. La testa domina il corpo in ogni singolo movimento, e allora l’input che deve arrivare è un concetto racchiuso in poche parole: coraggio, fiducia e autostima.

«Mi auguro che i ragazzi d’ora in poi abbiano più consapevolezza delle proprie qualità. Se guardiamo al nostro percorso, abbiamo fatto meglio contro le grandi che con le avversarie più alla nostra portata. Quando la sfida è dura scendiamo in campo concentrati e troviamo squadre che giocano  e ci lasciano giocare. Contro formazioni modeste gli spazi si chiudono e facciamo più fatica. Dobbiamo continuare a lavorare, mettendo dentro i giovani come abbiamo fatto finora, perché non tutti lasciano scendere in campo ragazzi classe 2000. Ripeto, serve più convinzione dei nostri mezzi, il resto verrà da sé».

Il Natale mette da parte il pallone consente l’ozio sano condiviso con la famiglia. Torti non è certo un’eccezione e, a dirla tutta, un po’ di sano riposo l’ha decisamente meritato.

«Trascorrerò questo Natale con la mia famiglia, con mia moglie, le mie figlie e con gli amici. Non farò nulla di eccezionale, vorrei solo stare sereno con le persone care. Non ho molto da chiedere, solo la salute, la cosa più importante. La tranquillità mia e delle persone a cui voglio bene. Calcisticamente chiedo ai miei ragazzi di continuare così, sulla strada intrapresa. Se impariamo a credere in noi stessi potremo toglierci tante soddisfazioni».

 

 

Foto di Maurizio Massimo Colle

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