“Se dovessi dare un voto alla campagna vaccinale in atto negli istituti di pena aquilani non esiterei a dare un dieci e lode elevandola a modello nazionale”.
Così in una nota Mauro Nardella, componente della segreteria confederale CST UIL Adriatica Gran Sasso.
“Solo nella giornata di oggi contiamo, infatti, il completamento del primo step dell’opera di immunizzazione dei detenuti della Casa circondariale di Avezzano e dell’ottanta per cento del suo personale che ha aderito alla chiamata vaccinale”, spiega.
“A L’Aquila sia i detenuti che il personale hanno superato il 70 per cento dei vaccinati mentre a Sulmona proprio oggi altri 100 detenuti si sono aggiunti ai 60 che il vaccino lo hanno visto somministrare la settimana scorsa mentre con gradualità sia i poliziotti penitenziari che il personale rientrante nel comparto Funzioni Centrali stanno completando la loro opera”, sottolinea.
“Ovviamente non tutti i reclusi hanno potuto beneficiare del vaccino visto che l’Astrazeneca non copre tutte le fasce d’età ma la maggioranza di quelli ristretti nei tre penitenziari della Provincia si sono visti iniettare la prima dose – sottolinea – Anche se l’emergenza non si è ancora conclusa possiamo quindi tranquillamente affermare che Il clima infernale che soprattutto a Sulmona si è vissuto soprattutto in autunno e che ha portato allo stremo tutti gli attori carcerari sta gradualmente lasciando il posto ad un relativo, seppur cauto, ottimismo”.
“Ringrazio pertanto tutti coloro i quali hanno avuto il merito di favorire tutto ciò consentendo a chi il carcere lo vive per professione o per condanna di riacquistare quel minimo di serenità necessaria per fare fronte alle critiche dinamiche che spesso caratterizza questo spaccato di comunità”, conclude.