Si è tenuto nei giorni scorsi un incontro tra CGIL, CISL, UIL della Provincia dell’Aquila, il Direttore Generale della ASL Roberto Testa ed il Direttore Sanitario, Alfonso Mascitelli.
Le organizzazioni sindacali hanno manifestato la loro preoccupazione per l’andamento delle vaccinazioni e per la ripresa dei contagi sull’intero territorio provinciale.
Da qui la necessità di avviare un confronto serrato con la ASL 1 affinché venga implementata la capacità di vaccinazione partendo dalle persone anziani e dai soggetti fragili. È necessario, come avvenne durante il terremoto del 6 aprile, ricostruire una comunità di intenti su queste due priorità che rappresentano la vera sfida che l’umanità ha lanciato per contrastare il covid-19.
Bisogna costruire le condizioni per aumentare il tiraggio dei vaccini, tracciando contestualmente le persone che sono venute a contatto con il virus. La nostra comunità ha necessità di certezze, ha il diritto di conoscere tempi, modalità e criteri per potersi sottoporre a vaccinazione.
Dal report illustrato dalla ASL risultano essere prenotati in piattaforma circa 15700 anziani ultraottantenni di cui vaccinati circa il 30%; per il personale scolastico risultano interessati 7600 lavoratrici e lavoratori di cui ancora 1800 da vaccinare; per questi ultimi si prevede la conclusione delle operazioni di immunizzazione entro questa settimana. Mentre per gli ottantenni ed oltre, dalla proiezione fatta dalla ASL, il percorso di vaccinazione dovrebbe arrivare a compimento entro la settimana prossima. Resta ancora aperto il tema che interessa il personale scolastico in condizioni di fragilità. La stessa ASL ci ha anche illustrato un piano di potenziamento dei punti di vaccinazione sul territorio provinciale, partendo dai distretti di Pescina, Tagliacozzo, Carsoli e Bazzano, per quest’ultima si dovrebbero prevedere cinque linee di vaccinazione, a cui si aggiungeranno anche punti mobili di somministrazione del vaccino, con l’obiettivo di raddoppiare il numero di vaccinazioni quotidiane passando dalle attuali 1200 a circa 2500.
Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di una costante e coerente attività di informazione rivolta alle cittadine ed ai cittadini relativamente alle azioni messe in campo a quelle che si costruiranno nelle prossime settimane, alla disponibilità del numero di vaccini, al numero di quelli somministrati, alle categorie da sottoporre a vaccinazione, al programma stesso di vaccinazione, all’implementazione della capacità di tracciamento. I due direttori hanno fornito la propria disponibilità alla calendarizzazione di confronti su base settimanale per l’aggiornamento dei dati. La struttura sanitaria è chiamata ad uno sforzo eccezionale di coordinamento delle attività, che passi per il coinvolgimento delle amministrazioni locali, dei medici volontari, delle associazioni di volontariato, degli studenti e specializzandi in medicina e dei medici di base.
Aumentare il tiraggio sulle vaccinazioni ed accrescere la capacità di somministrazione vuol dire dimostrare ad una intera comunità ed al Governo stesso che questo è un territorio che risponde in modo responsabile alla salvaguardia della salute. È necessario cambiare passo. Dobbiamo cominciare ad individuare un termine congruo per concludere la fase di vaccinazione e per farlo c’è bisogno di conoscere quante dosi si somministrano ogni giorno, quante altre linee di vaccinazione intende istituire la ASL, qual è il ruolo dei medici di base, quanti vaccini saranno dedicati al nostro territorio.
Se vogliamo essere competitivi e rendere efficiente tale servizio bisogna avere il coraggio di aumentare il tiraggio, cioè la capacità di somministrazione delle dosi di vaccino ed essere all’altezza di una grande sfida per tutta la provincia.
Bisogna avere la capacità di correre più del virus, bisogna dimostrare l’efficienza delle attività di vaccinazione per poter rivendicare i quantitativi necessari, solo se efficienti avremo la possibilità di poter disporre le dosi utili per concludere il prima possibile la vaccinazione della nostra comunità.