L’allarme del capogruppo PD in Abruzzo: “La Regione resta inerte e sospende anche la fornitura di antigenici ai Comuni in vista degli screening per la scuola”.
“File chilometriche e senza fine per fare tamponi e vaccini negli hub e farmacie; liste di attesa assurde per prenotare terze dosi e vaccinazioni pediatriche; tracciamento dei positivi completamente andato, con referti dei molecolari che arrivano dopo giorni, costringendo chi aspetta a restare incastrato nell’incertezza: chi è positivo non sa di esserlo, chi non è contagiato resta inutilmente fermo; e poi, hub vaccinali insufficienti, in alcune province è persino impossibile prenotare i vaccini pediatrici come capita alla Asl di Chieti che non compare in piattaforma. Succede perché la Regione non sta gestendo più la campagna”, questa la denuncia del capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, che annuncia un nuovo accesso agli atti sulla campagna vaccinale e di prevenzione e tracciamento.
“Da giorni ricevo segnalazioni e sollecitazioni da ogni parte della regione sia per la difficoltà di prenotare la vaccinazione, sia per la data di prenotazione delle terze dosi e di quelle per i bambini sotto i 12 anni – specifica l’ex assessore alla Sanità – Sulla piattaforma alcune sedi non compaiono, oppure danno possibilità di fare le somministrazioni pediatriche da marzo, come accade a Chieti e Pescara, oppure a centinaia di chilometri di distanza, cosa inaccettabile in questa fase della pandemia, specie per i più giovani e i fragili. Situazione in contrasto persino con l’ultima ordinanza regionale che fa slittare al 10 la riapertura delle scuole per effettuare i tamponi, firmata senza nemmeno avere cognizione di quanti antigenici servissero, tant’è che in vista degli screening per gli studenti, la Regione ne ha sospeso la fornitura ai Comuni. Caos nel caos anche sul fronte sedi: nonostante la maggiore richiesta di vaccini, le sedi dove farli sono pesantemente sottodimensionate, da quando il picco dei contagi è sceso, parliamo di ottobre, operano a metà regime, molte hanno chiuso e altre sono operative solo metà giornata, costringendo chi ha prenotazioni e chi vuole vaccinarsi a fare file di ore o sottoporsi ad attese al freddo con centinaia di altri. Situazioni che diventano calvari per i soggetti più fragili e non sono sempre utili, perché molti tornano a casa senza aver raggiunto l’obiettivo, con il rischio anche di essere fuori dai tempi previsti per il rilascio del green pass, indispensabile per stare alle regole dell’ultimo decreto governativo. Il tracciamento è totalmente saltato“.
“Un vero pasticcio e, ancora una volta, a pagare il prezzo di tanta disorganizzazione è la trincea degli operatori medici e sanitari e dei volontari che dall’inizio della pandemia lavorano senza sosta e, spesso, senza un quadro chiaro delle azioni da fare, come accade in questi giorni ai centri vaccinali. Ed è soprattutto quella di tutti gli abruzzesi, uomini, donne e bambini che finiscono nelle file, nelle liste di attesa, lasciati senza informazioni, che vogliono solo fare al meglio la propria parte per combattere il virus e riprendere a vita di un tempo, questa la conclusione.