La Cittadella della cultura, secondo la progettazione, sorgerà a Teramo, nel complesso dell’ex ospedale psichiatrico. L’obiettivo, come si legge su Ansa Abruzzo, è quello di creare un centro d’eccellenza in grado di generare un impatto significativo sullo sviluppo socio-economico della città e del territorio, grazie alle attività promosse e al recupero di spazi, oggi abbandonati.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto il rettore dell’Università degli Studi di Teramo, Christian Corsi ha ricordato che ha posto al centro del suo mandato, oltre al raddoppio della sede di Medicina Veterinaria e alla nascita del Centro di ricerca AgroBioServ, anche quello della Cittadella.
Il rettore ha ripercorso l’iter che ha portato alla nascita del progetto della Cittadella, a partire dalla sottoscrizione nel 2016 del Masterplan Abruzzo-Patto per il Sud tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Regione Abruzzo, con lo stanziamento di 30 milioni di euro destinati al recupero e alla riqualificazione dell’area, fino al concorso di idee per la progettazione dell’opera, chiuso nel 2018. Sono state poi illustrate le fasi più recenti, successive alla revoca dei finanziamenti e alla lunga fase di stallo che ha subito il progetto.
L’iter ha ripreso impulso con la firma del nuovo atto di concessione per la realizzazione dell’opera, siglato dal Rettore Corsi con la Regione Abruzzo il 27 gennaio scorso, atto che ha permesso il recupero di 20 milioni di euro di finanziamento. L’ateneo ha potuto così procedere con la pubblicazione della procedura per l’affidamento dei lavori, che interesseranno una superficie di 8.094 metri quadrati, rispetto ai 21mila del progetto complessivo. Il bando, chiuso lo scorso 20 giugno, ha riscosso grande interesse e il Rettore ha annunciato l’arrivo di 35 proposte.
L’ateneo ha nominato la Commissione di valutazione che dovrà esaminarle, con una tempistica di 60 giorni. Il termine per la realizzazione dei lavori è fissato per il 31 dicembre 2028.
“Questo progetto – ha spiegato Corsi – non vuole solo ricomporre una ferita urbanistica e nella memoria della città. Attraverso la Cittadella della cultura vogliamo riscoprire e sottolineare una nuova vocazione della città nel segno della cultura, dell’innovazione e della ricerca. Distinguersi e trovare una propria identità è ormai una vera e propria urgenza per una città come Teramo. Serve un nuovo modello vocazionale che aiuti Teramo a distinguersi e a esprimere una propria unicità. La Cittadella della cultura è l’occasione per farlo e, come ateneo, intendiamo indirizzare e guidare questo percorso di rinascita”.