Da oggi tutte le regioni italiane tornano in zona rossa per tre giorni.
L’ennesimo lockdown per cercare di limitare spostamenti e assembramenti durante le festività pasquali.
Per questo il Viminale, durante il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, ha chiesto ai prefetti di intensificare i controlli.
In particolare le forze dell’ordine, che saranno in campo con 70 mila unità, dovranno presidiare le aree urbane più esposte al rischio di assembramenti, parchi, litorali, arterie stradali e autostradali, stazioni, porti e aeroporti. Un monitoraggio “rigoroso” ma equilibrato – come l’ha definito il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – per verificare il rispetto delle norme anti-covid che da sabato a lunedì vietano gli spostamenti anche nel proprio comune, se non per andare a trovare parenti o amici in massimo di due persone, con minori di 14 anni conviventi.
Sì a deroghe per riaperture locali ma Italia senza regioni gialle fino al 30 aprile.
Dal 3 al 5 aprile non si potrà circolare neanche all’interno del proprio comune ma è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi in ambito regionale in massimo due persone più i minori di 14 anni conviventi per andare a trovare parenti o amici. È inoltre sempre possibile svolgere attività motoria, ma solo in prossimità della propria abitazione, e attività sportiva all’aperto in forma individuale.
Sul fronte scuola, scrive l’Ansa, dal 7 aprile prenderà il via il “nuovo corso” voluto dal governo Draghi. Vietate le ordinanze regionali e ritorno alle lezioni in presenza fino alla prima media in zona rossa e fino alla terza media in arancione, con le superiori in classe al 50%.
Torneranno sui banchi 5,3 milioni di studenti, su poco più degli 8 milioni in totale. Contrario alle riaperture il direttore di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, secondo il quale “è profondamente sbagliato” mandare a scuola bambini non vaccinati.