[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2016/12/CanistroFondiAlluvione_thumb188.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/CanistroFondiAlluvione.mp4[/KGVID] 500 mila euro: è questo l’importo deciso dalla Regione Abruzzo per far sì che alcuni Enti comunali riescano a far fronte ai rimasugli della drastica alluvione occorsa nel mese d’autunno scorso, che ha letteralmente flagellato parte della zona marsicana d’Abruzzo.
Sei sono stati i Comuni interessati dalle risorse. La Giunta regionale, infatti, ha approvato, nel pomeriggio del 30 novembre scorso, il piano di riparto delle risorse disponibili, dopo che la Legge di Bilancio regionale del 10/01/16 n.5 all’art.11 comma 7 aveva previsto lo stanziamento di 500mila euro da erogare in favore proprio dei Comuni marsicani colpiti dalla drammatica alluvione. Fondi e risorse, questi, utili a fronteggiare le spese di emergenza-urgenza sostenute durante quel periodo.
Il sindaco di Canistro, però, Angelo Di Paolo, ha deciso di lanciare un nuovo appello alla Regione, battendo e ribattendo sul tasto delle maggiori risorse. Alle nostre telecamere ha dichiarato: «Nutro la speranza di avere altre risorse economiche a breve, poiché quelle giunte non sono sufficienti a coprire le spese. Riguardo le calamità, noi possiamo solo cercare di mitigare, in qualche maniera, la loro irruenza, tentando di intervenire per fermare, ad esempio, l’innarestabile forza di un fiume in piena. Le opere di prevenzione si legano, infatti, massimamente alla pulizia degli alvei dei torrenti di casa nostra. Noi possiamo, semmai, cercare di calmare la situazione creatasi a seguito di un disastro naturale, per evitare, per esempio, che ci siamo invasioni da parte dei corsi d’acqua in paese, ma, per il resto, non possiamo chiedere alla Natura di non fare ilo suo corso».
«Quando questi rigagnoli vengono invasi, nel giro di tre ore, da una somma d’acqua che, normalmente, si riversa dal cielo in sei o sette mesi, è diffile trovare un argine fisico e metafosico che tenga. A noi spetta, comunque, l’atto di mitigare il rischio idraulico, cercando di mantenere puliti gli alvei dei fiumi. Noi, a Canistro, abbiamo il Rio Sparto, ma anche di un fosso che fa parte della frazione di Canistro Alto: questo fosso ha provocato notevoli danni in quella circostanza, anche se, normalmente, non ha acqua, ma in quella giornata, creò uno sconvolgimento lancinante ed imprevisto e noi, sugli sconvolgimenti, non siamo preparati». Dalle immagini catturate dal Nucleo di Volontari della Protezione Civile di Tagliacozzo, si evincono tutto lo stress, la fatica ed il sacrificio provato dalle terre sommerse dal fango.