[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/02/AnciAbruzzo_thumb34.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/AnciAbruzzo.mp4[/KGVID] Il Parlamento scarica alle Regioni, le Regioni scaricano sui Comuni, il Governo scarica sulle prefetture, le prefetture scaricano ai Comuni: in sintesi, siamo i terminali di un’infinita serie di disarticolate catene di comando. Così incomincia, soggetto dopo soggetto e verbo dopo verbo, il documento stilato e firmato da tutti i sindaci abruzzesi, uniti entro una sola terra madre frustata dalle recenti calamità, senza più recinti, ma con tante perplessità ingombranti.
L’Anci Abruzzo a Palazzo Chigi per testimoniare le richieste di tutti i primi cittadini di una Regione, oggi sofferente. Stilato un documento comune. Il sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio, nelle vesti di vice presidente vicario dell’Associazione nazionale con valenza abruzzese, punta i piedi a terra e afferma: «Occorre un governo decisionista».
«Abbiamo chiesto – continua il vice presidente vicario Anci Abruzzo – più semplificazione nei lunghi iter burocratici che ingabbiano la qualità del fare e delle decisioni dei sindaci, ossia abbiamo chiesto, ad esempio, di scollegare dai vincoli di bilancio la spesa che ogni Comune supporta per l’edilizia scolastica, in quanto, pur avendo delle disponibilità economiche, queste vengono ‘congelate’, senza che possano essere utilizzate. Abbiamo richiesto anche fattori che interessano a tutta la Regione Abruzzo, dal risarcimento dei danni causati dal maltempo, all’interdizione dell’energia elettrica. Ultimamente la nostra Regione ne ha subite tante, eppure i sindaci non scrivono solo il loro destino, ma quello di un’intera comunità, per questo hanno bisogno di vicinanza dallo Stato».