[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2018/05/30_05_18_BLITZ_NAS_TORDERA_thumb10.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/30_05_18_BLITZ_NAS_TORDERA.mp4[/KGVID] La lettera di segnalazione parlava di situazione imbarazzante e tacitamente tollerata. In alcuni casi i familiari sarebbero stati raggiunti nell’area del parcheggio o adiacente l’ingresso – da figure in cerca di chiamata, per se stesse o per terze persone, a prestare assistenza notturna. Secondo la fonte della denuncia a volte erano invece gli stessi tirocinanti o operatori sanitari ad offrirsi per arrotondare le entrate mensili, il tutto rigorosamente a nero, e nel mancato rispetto delle leggi di tutela del lavoro, oltre ché delle previste norme igienico sanitarie.
L’intervento dei militari ha accertato la presenza, nelle stanze di degenza e in orario escluso dalle visite dei familiari, di persone non identificate atte a prestare assistenza senza previa autorizzazione della direzione ospedaliera, in particolar modo di badanti non in regola e non identificate.
Pugno duro degli alti piani della Asl 1, il manager Rinaldo Tordera si è detto al fianco della presa di posizione della direttrice sanitaria Lora Cipollone nell’iniziativa di contrasto alla pratica di assistenza, non conforme alla legge.
Un quadro allarmante perché riguarderebbe parte degli operatori sanitari compartecipe dell’illecito riscontrato all’interno dei reparti. Che la pratica riguardi non solo l’ospedale di Avezzano, ma anche gli altri presidi ospedalieri?