[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/03/13_3_17_Lecce_Ufficio_Postale_thumb32.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/13_3_17_Lecce_Ufficio_Postale.mp4[/KGVID] Il gesto estremo e folle dell’aggressione con un martello, a quanto riferito dall’avvocato di Cesidio Di Fonzo, Sandro Gallese, discende dalle ragioni di un grosso equivoco, legato prettamente ad un incartamento che il pensionato ha ricevuto da Poste Italiane. A più di tre mesi di distanza, infatti, gli è stato recapitato l’estratto conto della Posta, contenente delle variazioni unilaterali delle condizioni contrattuali, totalmente innocue, in realtà. Ma non per l’uomo di 65 anni, che ha creduto di essere stato vittima di un raggiro. Dal 1 marzo scorso, quindi, questo pensiero della truffa lo ha ossessionato come un chiodo fisso. Fa ancora fatica, oggi, di fatti, a rendersi conto di ciò che è successo realmente. Il giorno dell’aggressione, era intento a sbrigare dei lavori di casa in cantina. Colto da un raptus non lucido, si è diretto presso l’Ufficio postale di Lecce per avere delle delucidazioni dalla direttrice sul suo timore, con il martello stretto in mano.
Ha dichiarato al giudice di averlo avuto in pugno, in realtà, solo ed esclusivamente poiché stava lavorando con esso un attimo prima dello scoppio della follia. Il suo avvocato, comunque, chiederà un incontro al CIM per entrare in possesso della sua cartella clinica. Il Di Fonzo, per il momento, resta in carcere, presso la struttura locale del San Nicola, in attesa di una più attenta valutazione psichiatrica.
L’avvocato, per lui, ha, di fatti, richiesto lo spostamento da dietro le sbarre ad una casa di cura, giudicandola maggiormente idonea alle sue condizioni di salute mentale. Il meccanismo che si è, di fatti, innescato diventerebbe pericoloso anche per sé stesso.