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VIDEO. Disastro Liri, verso il tavolo ‘pensante’: «Riattivare subito il contratto di Fiume»

[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/09/22_09_17_DI_PANGRAZIO_LIRI_thumb10.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/22_09_17_DI_PANGRAZIO_LIRI.mp4[/KGVID] Martedì 26 settembre prossimo, si riaccenderà il faro delle domande e delle risposte sulla questione del disastro del fiume Liri, grazie ad un incontro pubblico promosso e focalizzato proprio sulla specificità dei Contratti di fiume, valorosi strumenti giuridici di tutela del territorio.

Il danno ambientale, intanto, ha mosso, da un lato, un esposto presentato ai Carabinieri Forestali, il quale ha lanciato l’amo al camminamento di un’indagine sui banchi della Procura della Repubblica e, dall’altro lato, ha azionato anche le analisi dell’Arta, avvenute, però, sei giorni dopo l’accaduto. Tramite il corridoio legale dei Carabinieri Forestali, inoltre, anche l’Amministrazione comunale di Civitella Roveto, nella persona del vicesindaco Pierluigi Oddi, ha consegnato, di sua iniziativa, proprio in Procura, i risultati di alcune analisi delle acque relativi a prelievi avvenuti tra i giorni 8 e 9 settembre scorsi, quindi nell’imminenza e nell’immediatezza dei fatti. Le analisi così corredate da una relazione a firma dei Responsabili del laboratorio dell’Università Tor Vergata di Roma e del Professore del Dipartimento Prevenzione e sicurezza, sono attualmente al vaglio degli inquirenti.

«Martedì – spiega il presidente del Consiglio regionale Di Pangrazio ai nostri microfoni – si farà, durante l’incontro pubblico, un ragionamento a 360 gradi. Occorre, infatti, incrociare immediatamente a livello sia concettuale che pratico, le strategie delle aree interne, il Contratto di Fiume e il rispetto di questo bacino imbrifero nell’ottica di promozione del territorio. Non mi sembra un inizio, ma un lavoro di concerto e di squadra che deve essere continuato con tutti i crismi del caso. Dobbiamo attivare, insomma, gli strumenti giuridici che noi abbiamo già a disposizione».

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