[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2016/11/AvezzanoMaternita_thumb89.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/AvezzanoMaternita.mp4[/KGVID] ‘Grande attenzione a favorire il parto naturale e, subito dopo, una vigilanza sempre rispettosa delle esigenze di mamma e bebè. Ecco gli elementi di forza del punto nascita dell’Ospedale Santi Filippo e Nicola’. La chiave di lettura di questo breve passo, non può che essere una sola, ossia quella di «un importante riconoscimento dato da una rivista a tiratura nazionale per il lavoro svolto da tutta l’equipe dell’UOC di Ostetricia e Ginecologia e Pediatria dell’Ospedale Civile di Avezzano». Con queste esatte parole, il primario del Reparto in ‘rosa e in azzurro’ marsicano, il dottor Giuseppe Ruggeri, ha lanciato, ieri sera, sui social la sfida vinta da parte della sanità marsicana pro maternità. Nel mese di agosto scorso, una giornalista ed un fotografo, da Milano, vennero ad Avezzano per dare atto al reportage, scritto e fotografico, che, da ieri, è possibile leggere sulla rivista di riferimento per i neo-genitori. L’Italia ha saggiato, quindi, uno spicchio di sole derivato dalle idee tutte avezzanesi di madre e maternità.
Sotto l’occhio attento dei ‘fabbri’ del reportage, la forza primaria del Reparto: l’assoluto taglio netto dato ai cesarei. «Per noi è stato un riconoscimento – ha affermato Ruggeri – che ci onora e che ci inorgolgisce, dandoci anche uno stimolo a fare sempre di più e sempre meglio. Questo articolo nasce e trae spunto da un’iniziativa voluta dalla stessa Redazione di ‘Io e il mio bambino’, dopo aver valutato, sicuramente, i dati nazionali pubblicati. I nostri dati, infatti, detengono degli indici di efficienza alti. Hanno intervistato me e la dottoressa Gualtieri, primaria di Pediatria, non risparmiandosi nemmeno un tour fra le stanze del nostro bel reparto, fotografando la prima meraviglia del mondo, ossia una mamma che tiene in braccio, per la prima volta in assoluto nella sua esistenza, suo figlio, la sua creatura. L’articolo ci ripaga, in fondo, del nostro impegno in quanto staff custode della maternità».