[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/03/16_03_17_TAGLIACOZZO_PAOLUCCI_thumb187.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/16_03_17_TAGLIACOZZO_PAOLUCCI.mp4[/KGVID] Una delibera di Giunta regionale, fresca di maturazione, metterà, a breve, la parola fine ad una vicenda d’ossatura delicata ed antica. Una conferenza stampa aperta, un dibattito, una presa di coscienza davanti a tutti, un’ammissione di responsabilità, ma anche una voglia netta di verità certificata: insomma, in qualsiasi modo la si chiami, l’adunanza odierna di Tagliacozzo, avvenuta nelle stanze del Comune, ha risvegliato una questione ancestrale per la popolazione marsicana attuale: la lotta per la salute e per gli innumerevoli modi qualitativi che ha la sua tutela; tutela che è anche qualità, presenza, vicinanza e tempestività d’intervento. Quella tempestività che può essere data, ad esempio, da un Pronto Soccorso o anche da un Punto di Primo Intervento H24, come quello di Tagliacozzo.
In Comune, nella città d’arte marsicana, quest’oggi, un vis-à-vis tra la città e chi amministra ha messo un punto fermo alla vicenda circa il temuto ed ulteriore depauperamento dell’offerta sanitaria locale. Un punto, questo, che ha a che fare con la forma sincera di una delibera di Giunta di Giunta che verrà scritta ad hoc proprio per Tagliacozzo e proprio per la sua situazione sanitaria.
Se ne è fatto carico, nella seduta di oggi, l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, invitato dal sindaco di Tagliacozzo Giovagnorio a sostenerlo in questa delicata impresa di assicurare i cittadini del suo Comune che nessuno toglierà loro altro, anche perché molto è già stato tolto in termini di riorganizzazione sanitaria. «Io sono venuto a Tagliacozzo per poter fare chiarezza sulla questione, ma prima di qualsiasi confronto democratico – ha detto l’assessore – bisogna almeno mettersi d’accordo su quelli che sono i dati oggettivi ed obiettivi da sciorinare. Non bisogna perdere di vista, infatti, la correttezza delle informazioni. Io non mi sottraggo ad alcun tipo di confronto. – ha affermato – Al cittadino di oggi si deve parlare di futuro e non di passato e questo vale anche per il volto attuale della Sanità in Abruzzo. Il programma previsto per il presidio di Tagliacozzo è presto detto. Noi abbiamo di fronte, infatti, degli obiettivi ben precisi da centrare: lunedì vedrete con i vostri stessi occhi quanto sono aumentati, in termini migliorativi, i livelli Lea (Livelli essenziali di assistenza) di assistenza in Abruzzo».
Eppure, la battaglia politica, in quel di Tagliacozzo, in questi ultimi mesi, ha accompagnato tutta la vicenda dell’Umberto I locale. Colpi di scena e contraccolpi non sono mancati, infatti, tra Maggioranza e Minoranza, che hanno parlato di «parola non data», «strumentalizzazioni», «terrorismo informativo», «falsità» e «volontà di omettere la verità».
L’opposizione, di fatti – oggi, in aula, è intervenuto il consigliere di minoranza Vincenzo Montelisciani, è rimasta solo parzialmente soddisfatta dal dado tratto ottenuto. Si è detta, però, positiva almeno per il fatto che «finalmente si sia preso atto delle norme che predispongono la chiusura del Ppi (Punto di Primo Intervento) H24 di Tagliacozzo, superandole in un certo senso». E giudicano, comunque, l’impegno preso dall’assessore con la Delibera di Giunta assolutamente insufficiente. Il sindaco, invece, dal canto suo, ha voluto mettere, con questo incontro, un tappo alle polemiche di fronte alla città, chiamando a raccolta anche tutti i primi cittadini e numerosi amministratori dei Comuni marsicani vicini, primo fra tutti il sindaco di Pescina, Stefano Iulianella, amministratore primo di una comunità che convive giornalmente con una situazione simile all’Umberto I di Tagliacozzo con il suo ‘Rinaldi’ (Il PTA di Pescina, di fatti, è un Presidio Territoriale di Assistenza h24). «Io mi auguro che con questo incontro finale – ha asserito l’assessore regionale – non venga più sollevato alcun dubbio in merito all’entità della sanità locale a Tagliacozzo, che resta invariata ed intoccata. Non v’è, ad oggi, alcun provvedimento che parli della sola struttura di Tagliacozzo, perché tutte le delibere ed i provvedimenti che sono stati messi in campo sanitario e che riguardano anche Tagliacozzo sono tre. Uno è il Decreto 55, risalente al luglio del 2016; è una sorta di Piano sanitario considerato tecnicamente dal punto di vista normativo ed è chiamato, a tutti gli effetti, Piano di Riqualificazione del Sistema Sanitario regionale. In breve, si tratta dell’atto con il quale noi abbiamo chiesto di uscire dal Commissariamento ed è l’atto che, praticamente, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 di settembre scorso. In quell’atto, insomma, noi abbiamo costruito una serie di ragionamenti ed abbiamo anche dato una serie di obiettivi alle strutture sanitarie di questa Regione. In esso, abbiamo precisato che per cinque strutture, fra cui anche quella di Tagliacozzo, si confermava letteralmente la programmazione esistente. C’è un atto successivo, poi, che è composto sia da un Decreto, il 79, risalente al luglio del 2016 e all’allora Commissario ad acta, sia da una Delibera di Giunta regionale, nel quale si affronta il riordino della Rete ospedaliera».
«Io confermo – ha affermato, infine, Paolucci – in tutto e per tutto la programmazione sanitaria che abbiamo messo in campo: nulla è cambiato da allora. Vorrei chiudere definitivamente questa vicenda, legata all’equilibrio di vita dell’Umberto I e delle sue tante sfaccettature. Per tutta risposta, io, oggi, mi assumo un impegno verso la Comunità di Tagliacozzo: tutto quello che ho raccontato potrà essere scritto nero su bianco in una delibera di Giunta, che cristallizzerà e sancirà una volta per tutte la questione sanitaria di Tagliacozzo».