[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/09/27_09_1720CONFERENZA20STAMPA20PROCURA20AVEZZANO_thumb72.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/27_09_17%20CONFERENZA%20STAMPA%20PROCURA%20AVEZZANO.mp4[/KGVID] Il lavoro investigativo e di squadra è stato effettuato in assoluta sinergia e concordia tra la Polizia giudiziaria e l’Autorità giudiziaria. Queste due realtà hanno sempre lavorato di pari passo, per far sì che si potesse giungere a questo risultato investigativo importante per la collettività.
Sette personalità, invischiate in questo giro illecito di appalti scoperto e sgominato, sono finite, infatti, agli arresti domiciliari. Secondo la traccia seguita, inoltre, vi sono anche altri iscritti nel Registro degli indagati, per i quali, però, per adesso, non è stata chiesta alcuna misura. Si tratterebbe di altre sei persone coinvolte. All’esito degli interrogatori, comunque, si valuterà anche se ipotizzare o meno l’associazione a delinquere. Per ora, è stato evidenziato un gruppo di imprese, le quali si scambiavano reciprocamente, secondo i fatti ricostruiti in base alla macchina delle indagini, i favori. Nella trama della storia, è coinvolta anche una serie di Comuni posti fuori dal territorio. I principali indagati, che sono, al netto dei fatti, Antonio Ruggeri e Sergio Giancaterino, organizzavano, secondo l’ipotesi di accusa, le attività volte a turbare le gare d’asta col metodo dell’avvicinamento di pubblici amministratori, siano essi stati elettivi o funzionari. Proprio questi individuavano le ditte, sulla base di input dati dai soggetti succitati, da inviatare alle gare da turbare; il tutto, si ipotizza, dietro compenso. Esisteva, quindi, un vero e proprio gruppo di imprese che turnavano fra di loro in merito all’aggiudicazione delle gare a cui prendevano parte. Questo avveniva soprattutto nella Provincia dell’Aquila. Anche se lo stesso metodo risulta essere utilizzato anche nella Provincia di Chieti. Sembra, inoltre, che sia stata turbata anche una gara svolta dal Consorzio Acquerdottistico Marsicano in relazione al depuratore di Capistrello, per questo è stato colpito da ordinanza cautelare anche l’ingegner Giuseppe Venturini, attuale amministratoe delegato, oggi dimissionario. Altro Comune coinvolto è quello di Campotosto, dove operava un Rup, ossia un funzionario assunto con contratto a tempo determinato, quale Antonio Ranieri, che, attualmente, risulta lavorare anche in Regione.