[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/07/21_07_17_GIUNTA_REGIONALE_FUCINO_thumb114.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/21_07_17_GIUNTA_REGIONALE_FUCINO.mp4[/KGVID] L’autunno, nella Marsica, potrebbe essere una stagione ventilata, ma di polo positivo. Potrebbe, infatti, cambiare di verso la situazione attuale del Fucino. Le penne degli amministratori, allora, potrebbero incominciare a graffiare firme sui fogli progettuali, così come i famosi 50 milioni di euro – in arrivo grazie al MasterPlan Abruzzo – potrebbero iniziare, a quel punto, ad essere non più solamente una mera cifra sbalorditiva, seppur cospicua. «Il bisogno, a mio avviso, è la migliore energia per superare tutte le questioni», così ha esordito il Governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, oggi pomeriggio, a Pescara, nella sede della Giunta regionale, posta lungo viale Bovio, dirimpetto ad una ‘cattedra’ di attori del territorio interessati, quali i sindaci dei Comuni marsicani, le associazioni di categoria (Confagricoltura, Coldiretti, Cia), il Consorzio di Bonifica Ovest, l’Arap, il dirigente regionale del Dipartimento Agricoltura, i consiglieri regionali di riferimento territoriale e il presidente del Consiglio dell’Abruzzo, Di Pangrazio.
La tavola rotonda di quest’oggi ha avuto un unico fine: creare step calendarizzati di lavoro unanime e condiviso, affinché l’infrastruttura moderna del Fucino possa essere tangibile – e godibile dagli agricoltori che fanno la fortuna delle coltivazioni tipiche locali – quanto prima. I fari si sono riaccesi a seguito della presentazione di un’interpellanza specifica in Consiglio regionale da parte del consigliere regionale Maurizio Di Nicola in materia di tutela e gestione della risorsa idrica fucense.
«Non sono rinunciatario, comunque, – ha aggiunto il presidente – rispetto alla questione della ricerca di ulteriori risorse, fino a completare l’infrastrutturazione così prestabilita, in base ad un concetto di migliore capacità di conduzione idrica. Io mi impegno a cercare quello che mi è stato descritto come l’eventuale manchevole per attuare una prima ed importante tornata di attrezzatura per la dotazione idrica. Da oggi in avanti, siamo spediti per cantierare l’opera. Sulla base di questo patto esecutorio e realizzatore – ha continuato – si vedranno impegnati l’Arap per la sua maestria ed il Consorzio di Bonifica per la sua tradizione». L’infrastruttura entrerà nel patrimonio consolidato del soggetto che ha la tradizione dalla sua parte, ossia il Consorzio di Bonifica Ovest.
Si terrà, proprio in autunno, inoltre, un incontro pubblico fra tutti i soggetti attuatori, al quale verranno invitati a partecipare i Ministri Martina (per l’Agricoltura) e De Vincenti (per il Mezzogiorno). La rete irrigua intubata (circa 150 chilometri) servirà a trasportare acqua su un’area che ha una estensione complessiva di 12 mila ettari.