[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/02/24_02_17_CENTRO_AUTISTICI_PRATOLA_thumb93.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/24_02_17_CENTRO_AUTISTICI_PRATOLA.mp4[/KGVID] Il sindaco della città di Pratola Peligna, Antonio De Crescentiis, ha descritto questo Centro provinciale con il tetto a punta, come un vero e proprio gesto di amore verso la collettività, quella collettività che non ha paura di conoscere e di farsi conoscere, di affezionare e di affezionarsi, di convivere con l’altro quando l’altro finalmente è degnamente considerato nella sua più luminosa normalità.
Una piccola oasi felice, composta da 20 posti in totale, da 5 camere, da una cucina, da una palestra e da alcuni spazi polifunzionali, è stata inaugurata, di fatti, nella giornata di ieri, fra i garbugli di strade e di vie urbane, proprio laddove l’autismo risulta essere, ad oggi, un fiore ancora socchiuso, ma coltivato alla luce del sole. 10 anni di lavoro da parte dell’Amministrazione De Crescentiis (due mandati tondi tondi) hanno condotto all’apertura del Centro, il secondo della Provincia aquilana. Una porta, cioè, letteralmente spalancata su un domani che abbia anima, passione e professionalità.
Il nuovo Centro per autismo di Pratola Peligna sarà gestito da due cooperative umbre, specificatamente di Perugia, simbolo di un Abruzzo transfrontaliero che non vuole mollare la presa sulla propria umanità.
Il sindaco, si potrebbe quasi dire, che vi abbia dedicato una larga fetta della sua vita lavorativa da primo cittadino, metaforicamente parlando, come ha affermato egli stesso durante gli attimi festanti dell’inaugurazione avvenuta. «Questa struttura è innanzitutto, un atto di amore nei confronti delle persone che hanno bisogno proprio di una struttura come questa per poter vivere con gli altri e rappresenta, inoltre, un atto di amore anche verso le persone che vi lavoreranno. – così Vittorio Sconci – Io penso che soltanto strutture come questa possano aiutare a farci capire ancor meglio quanto sia importante, nella vita, lo stare assieme e quanto sia importante, parallelamente, il lavoro di gruppo per raggiungere obiettivi sostanziosi: tutto ciò è l’amore per una vita fatta di grande significato. In questo periodo – conclude – va di moda una parola, assai ricorrente: si parla spesso, di fatti, di narrazione. Questo termine, in sé e per sé, in questo specifico momento storico, però, ha, nella realtà, un senso: la storia di questa struttura, di fatti, rappresenta la narrazione di un momento storico importante; in questo centro, cioè, vivrà per sempre l’entusiasmo di chi l’ha voluto sopra ogni cosa».