[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/08/12_08_201720Colleongo20Teatro20Lino20Guanciale20-20120Parte_thumb578.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/12_08_2017%20Colleongo%20Teatro%20Lino%20Guanciale%20-%201%20Parte.mp4[/KGVID] Collelongo si dà all’arte, ma non all’arte qualsiasi, bensì a quella che è ancora capace di rievocare e di risistemare, come se fossero pezzi di un puzzle infinito, i dettagli di cielo che abbiamo, fino ad ora, avuto la fortuna di adocchiare. Perché il cielo è davvero sempre lo stesso che vigila e veglia sulle nostre teste. Sono gli uomini a cambiare, giorno dopo giorno e secolo dopo secolo; in meglio o in peggio, non è dato ancora saperlo, il dirlo spetta, di fatti, alle gesta che si seminano lungo la via.
Nel Teatro locale di Collelongo, sabato sera, ha preso vita la rappresentazione teatrale dal titolo di ‘Le Voci della Valle – Nostalgia di Antiche Radici’, sotto il tetto della regia di Egale Cerroni e grazie alla verve rappresentativa e pittoresca di Romeo Abruzzo, che ha ideato tutte le scene.
Un nutrito gruppo di improbabili personaggi, in questo caso impersonificati dagli attori amatoriali della compagnia l’Accademia dei Fusi, ha raccontato durante la rappresentazione teatrale, con i colori tipici di un dialogo sfrontato ed incalzante e, proprio per questo, ancora più bello, i tratti della tradizione locale andata e di un passato che pesa ancora oggi sulle spalle di chi lo indossa, ma solo ed unicamente in termini di estrema ed affettuosa nostalgia nelle forme e nei pensieri.