[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/08/04_08_17_SANTACROCE_ULTIME_NOVITA_thumb104.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/04_08_17_SANTACROCE_ULTIME_NOVITA.mp4[/KGVID] Proviamo a riannodare, in questa sede giornalistica, le fila della vicenda, poi sfociata nel mare giuriziario, come una sorgente di acqua purissima.
La Regione Abruzzo, nella persona del dirigente del servizio delle attività estrattive, la dottoressa Iris Flacco, effettuò il sequestro delle bottiglie d’acqua, 8 milioni, per l’esattezza, sul presupposto che quella stessa acqua venisse imbottiglliata in maniera illegittima, perché vi era stata, a monte, la revoca dell’aggiudicazione della concessione nei confronti dell’imprenditore Camillo Colella, oramai ex patron della sorgente di Canistro.
Contestualmente a ciò, si è aggiunta anche la decadenza del bando, quello precedente, per la sentenza del Tar dell’Aquila.
La risposta al ricorso presentato con urgenza da parte dell’imprenditore molisano dal Collegio del Reclamo del Tribunale di Avezzano, presieduto dal dottor Eugenio Forgillo, è giunta nella giornata di venerdì scorso. Il termine utilizzato è stato solo uno: rigetto.
La procedura adottata dalla Regione, quindi, è stata dichiarata legittima dagli organi competenti chiamati ad esprimersi sulla questione dibattuta. Da qui, partirà anche il cammino verso il sentiero giudiziario relativo alla confisca, pagina ancora da scrivere ma che, molto probabilmente, ricalcherà lo scenario dell’atto contestato del sequestro, ancora oggi, infatti, pende l’opposizione alla confisca. Che cosa farà la Regione Abruzzo delle bottiglie?