[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/01/RigopianoTotaleVittime_thumb101.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/RigopianoTotaleVittime.mp4[/KGVID] Tutti morti. Quattro sillabe spaventose, allucinanti e allucinogene, queste, che solo l’altro giorno hanno disarmato un’intera Regione, di nuovo. Di nuovo lutto, quindi, per l’Abruzzo. Una settimana fa circa, l’esperienza tragica di Rigopiano. Oggi, a distanza di un po’ di tempo, si possono solo fare i conti finali: 29 vittime, 11 sopravvissuti e, dopo un lungo scavare nella neve e dopo un lungo calvario, al freddo, al gelo e tra le rovine di un passato ristorativo glorioso, zero dispersi.
Pilastri e pezzi di cemento, amarezza e freddo, illusione e disillusione, vita e morte.
Le tre righe del comunicato stampa numero 19 diffuso poco dopo la mezzanotte di ieri dalla Prefettura di Pescara ha, quindi, sancito la fine dei ‘lavori’ di soccorso.
Anche se più che lavori, si è trattato prettamente e umanamente di battaglie per la sopravvivenza, lì, sull’Hotel Rigopiano, sul Gran Sasso Resort di Farindola. Proprio qui, attorno alle ore 17 e 30 di mercoledì 18 gennaio – data oramai incancellabile nella mente di ogni abruzzese – una slavina spazzò via tutto, in un attimo, tranciando di netto a metà esistenze, famiglie, progetti e prospettive. Ora c’è il nulla a Rigopiano. Il nulla assieme alla ricerca della verità. Una verità a 29 stelle, ognuna per ogni vita spezzata.