[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/03/01_03_17_SANTA_CROCE_thumb163.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/01_03_17_SANTA_CROCE.mp4[/KGVID] La vicenda, a tratti e a pennellate, infinita dello Stabilimento oramai ex Santa Croce di Canistro, molto probabilmente, nella giornata di venerdì prossimo, 3 marzo, potrebbe vedere finalmente l’apice del suo termine, impregnando, in questo modo, il bando tutt’ora in corso (qualche giorno fa, di fatti, il 27 febbraio più precisamente, si è tenuta l’ultima riunione della Commissione giudicatrice a Pescara) della eroica parola ‘fine’. E’ infatti agli sgoccioli il percorso del bando regionale valido per l’affidamento della concessione della sorgente Sant’Antonio Sponga locale. Il 27 febbraio scorso, inoltre, in parallelo, si è avuto anche un altro appuntamento con la storia della sorgente e dei suoi 75 dipendenti in attesa di risorgimento. Un incontro, cioè, fra vertici comunali, sindacali e regionali in Prefettura, a L’Aquila, per discutere prettamente di stipendi, di lavoratori con l’acqua alla gola e di ordine pubblico nei pressi dello Stabilimento canistraro.
«Noi siamo sempre stati presenti e non ci arrenderemo mai – afferma a gran voce il primo cittadino Di Paolo ai microfoni della Redazione – in fondo, gli operai cosa cercano di fare? Solamente di tentare di intrecciare un dialogo con Colella e di avanzare a lui le loro richieste. Per questo motivo, quando lo vedono in azienda, tentano di fermalo, anche bonariamente, per chiedere semplicemente una risposta alle loro aspettative. Anche perché, – continua Di Paolo – la situazione di questo Stabilimento rischia davvero, a lungo andare, di divenire una vicenda quasi esplosiva, anche a causa della mancanza di stipendio».
In merito a ciò, quindi, è da temere la valutazione finale del Tar dell’Aquila, la quale ancora si attende al varco, limitatamente al ricorso presentato da Colella, patron della Santa Croce, contro il bando attuale? «Il Tar Abruzzo farà la sua parte, – specifica il sindaco – così come la Regione farà la sua parte». Dal sopralluogo effettuato dall’ente regionale, inoltre, nella giornata di ieri, presso l’altra sorgente di questa storia assai intrecciata, quale quella del Fiuggino, altro grande broglio della matassa tesa fra Abruzzo e Società, è emerso che «sembrerebbe non esservi una disponibilità di acqua sufficiente a garantire una concessione. – così la dottoressa Iris Flacco, dirigente del servizio Risorse del territorio e attività estrattive – Una sorgente, quindi, – continua – inesistente ai fini dell’utilizzo. Adesso, comunque, daremo atto ad un monitoraggio costante. Può darsi, infatti, che la scarsità di acqua riscontrata sia legata ad un particolare periodo dell’arco dell’anno e che, quindi, si possa anche attuare un emungimento stagionale». La parola fine, solitamente, ha una sola porta che si chiude ed un solo portone che si apre. Canistro è in attesa. Appuntamento a venerdì.