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VIDEO. Tra le macerie di Amatrice, il racconto diventa una storia d’esempi e di attaccamento alla vita

 [KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2016/08/TerremotoAmatrice_thumb375.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/TerremotoAmatrice.mp4[/KGVID] All’alba del giorno dopo, ciò che resta nello spirito, è la forza estrema di sopravvivenza, l’atto estremo di eroismo dei sopravvissuti, la malattia della paura da controbattere. Il dolore ha tre nomi e tre cognomi principali, oggi: Amatrice, Accumoli ed Arquata, ossia le zone più colpite dal sisma della notte fra il 23 ed il 24 agosto. Per chi ha visto con gli occhi del cronista, il luogo della miseria, il mondo sembra essere finito ad un’ora esatta. Solo i lamenti conducono il lavoro delle forze intervenute, tantissime. Solo i gemiti sotto le macerie fanno da faro guida e da portavoce al silenzio dintorno. Non c’è più rumore, dopo la scossa rumorosa delle 3 e 36. Una terra devastata, raccontata ai microfoni di Infomedianews.it.

In tutto, circa 470 scosse hanno smosso ancora il terreno nel triangolo degli epicentri definiti dall’Ingv, dispiegati su Rieti, Perugia ed Ascoli Piceno.

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Redazione IMN